Il Vortice Delle Incertezze
Di Aldo Piergiacomi
Lentamente prima di morire
Patrick Fogli
2006 Piemme
E’ proprio così che ti succede… lentamente.
All’inizio è un semplice interesse, c’è poco da capire e molto da intuire ma
senti una leggera spinta a proseguire per vedere cosa c’è oltre…
Poi la cosa si ingarbuglia (mai più di tanto a dir la verità) e allora la spinta
diventa un senso di trascinamento, come farsi trasportare dalla corrente e,
sempre lentamente, la corrente diventa impossibile da resistere e comincia a
girare su se stessa sempre più intensamente fino a trascinarti con lei
inesorabilmente…
E’ proprio questa la sensazione che si ha leggendo questa avvincente opera prima
di Patrick Fogli; l’essere trasportati in un vortice sempre più asfissiante nel
quale, quando sei dentro, non puoi far nulla per uscirne.
Del resto gli elementi base non sono poi così originali: il killer, il
poliziotto, la bella, la vendetta… tutti con i loro topos rispettati a tal
punto da farli sembrare assoluti, perfetti. La cosa importante è che però,
quello che poteva risolversi in un estetico compiacersi di tutta questa
perfezione, invece stavolta funziona e alla grande!
E funziona proprio per le sue ingenuità, per l’improvviso deviare dagli schemi
razionali: l’assassino che nel suo piano perfetto compie alcune sciocchezze, il
poliziotto (che come da copione non può che essere un fenomeno di intuizioni)
che si fa travolgere dagli eventi e non vede l’ovvio, gli altri personaggi che
sembrano vivere di vita propria…
E’ proprio questa l’arma vincente di questo bel romanzo; quello che tutto sembra
molto simile alla realtà…
Molto più spesso di quanto ce ne rendiamo veramente conto infatti, tutti noi
interpretiamo al massimo la nostra parte e ricalchiamo perfettamente le orme del
personaggio che in fondo siamo agli occhi degli altri; ma in realtà, è nella
debolezza, nell’attimo di smarrimento, nel comportamento che non ti aspetti che
più di tutto ci accorgiamo di quanto affascinante è la vera essenza di ciascuno
di noi.
E proprio come nella realtà in fondo anche qui non esiste il bene e il male,
come non c’è certezza di stare sempre dalla parte dei ‘buoni’, le azioni il più
delle volte sono meccaniche, dettate dagli eventi e dal personaggio che si
interpreta: “E a quel punto non devo più pensare. Solo fare il poliziotto.”
(frase che tristemente ci fa ritornare alla nostra realtà ed al frequente
comportamento delle nostre Forze dell’[dis]Ordine)
E poi c’è lo sfondo ovvero Bologna, la città preferita dai noir impreziosita da
alcuni deliziosi angoli nascosti (come la libreria di notte o il bar vicino
l’ospedale) ed infine il vero motore di tutta la vicenda ovvero l’Amore che
forse più simile ad un demone infernale trascina i personaggi ad agire..
lasciandoci solo un domani pieno di rimorso per quello che si è fatto e ancora
di più per quello che non si è riusciti a fare.
Da leggere per gli appassionati del genere e non solo.