Di Marco Paolucci
Correvano i favolosi anni sessanta e nella buona borghesia americana bianca e colta tanto basta nasceva il desiderio e la tendenza di tentare di andare incontro ai movimenti politici radicali sviluppati dalle minoranze migrate loro malgrado nella cara vecchia America. Una di questi tentativi era avere come ospite ad una cena o ad un party la pantera nera da esposizione, ed esibizione, e se poi parlava pure dato che era un esponente di punta del Black Panter Party anche meglio, avrebbe aggiunto quel sale di contestazione in più. Tom Wolfe ne racconta in particolare una svoltasi a casa Berstein e crea il termine Radical Chic, che da quell’articolo scritto al vetriolo zuccherato apparso sul New York Magazine e qui riproposto dalla casa editrice Castelvecchi, sarebbe diventato di uso comune in tutto il mondo. Lo scrittore usa la sua arte per narrare, ridicolizzare sagacemente e in maniera urticante in salsa agrodolce distruggere la creazione di questa moda che a conti fatti lasciava il tempo che trovava, non sfiorava nemmeno in superficie il problema posto dalla presenza degli attivisti del Black Panter Party ma era una cosa assolutamente da fare per poter affiorare e galleggiare in società. Un ritratto acre ma profumato dell’America che conta/va e un incisiva e cesellata dimostrazione di stile critico. Consigliato
Tom Wolfe ‘Radical Chic’
Casa Editrice Castelvecchi
info@castelvecchieditore.com
Costo euro 9,00