Di Marco Loprete
“Questa canzone di Meg pareva rispondere così perfettamente alla mia richiesta, vuoi per il titolo – “Parole Alate”, disponibili quindi a migrare da un campo all’altro senza soffrirne – vuoi per gli argomenti trattati – così eterogenei da permettermi di toccare quante più corde emozionali sullo strumento del mio comporre – che non ho potuto non accettare la sua offerta”.
Parola di Fabio Barcellandi, poeta bresciano, che, in questo libricino, ha raccolto una serie di composizioni in versi ispirate alla canzone “Parole Alate” di Meg. Scorgendo l’indice del libro, infatti, la lettura dei titoli delle poesie nel loro ordine compone il testo del brano dell’ex 99 Posse, ora cantante solista di discreto successo.
Un’operazione interessante, curiosa, dunque, ma che non rivela un talento poetico fuori dal comune, tutt’altro: Barcellandi scrive di gioie e dolori quotidiani, di amore, paura della morte e solitudine, ma non riesce ad arrivare in profondità, non riesce ad aggiungere nulla di particolarmente significativo a quanto chiunque, con un minimo di capacità d’introspezione, potrebbe dire.
Non un lavoro brutto, insomma, ma un lavoro insignificante, che, al di là del curioso spunto di partenza, ha ben pochi motivi di interesse.
Cicorivolta Edizioni 2007