Di Marco Paolucci
Finalmente tradotta in italiano la prima biografia di Nina Simone scritta da David Brun-Lambert e e pubblicata per la casa editrice Kowalski. Dalle origini anagrafiche come Eugene Waymont, giovane con il sogno mai realizzato di suonare Beethoven, agli esordi come Nina Simone, alla consacrazione di grandissima voce del jazz dell’età dell’oro che prestava la sua ugola a dare vita a brani come I loves you Porgy ed omaggiare Gershwin, ai suoi burrascosi rapporti con il music business, impersonato dal produttore Syd Nathan che le farà registrare il primo album ‘Little Girl Blue’ con la Bethlem, album che conterrà il brano My Baby Just Care For Me, successo che le regalerà fama imperitura ma briciole riguardo a guadagni. Tutta la vita della cantante è narrata da Brun-Lambert, dal concerto al Town Hall del 1959 che la consacrerà stella nascente alla vita sul palco, dai burrascosi rapporti con la famiglia, al devastante matrimonio con Andy Stroud, marito pervasivo che controllava ogni istante della vita della Simone, al rapporto irrisolto con la figlia Lisa, che le procurerà lacerazione e sensi di colpa, alla sua militanza con il movimento per i diritti civili, a cui porterà in dono la potente canzone di denuncia Missisipi Goddam, e alla sua amicizia con Langston Hughes e James Baldwin. Dalla musica che lei, in quel periodo turbolento definì Black Classical Music alle registrazioni per la Philips dal 1964 fino al 1966 che le fecero pubblicare sette album e farla entrare nell’olimpo della musica jazz creando capolavori come I Put A Spell On You, titolo preso da Screaming Jay Hawkins e Four Women, potente denuncia femminista e appello di riscatto esistenziale. Ogni fatto viene raccontato, la sua malattia, i suoi amori, la sua fragilità umana inestricabilmente intrecciata alla sua incredibile potenza vocale e grazie a questo volume viene compiuto un primo passo verso la reale comprensione di chi è stata Nina Simone nella storia della musica e della cultura popolare. Consigliato.
