Di Marco Loprete
“Il cammino degli Inglesi” dello scrittore, giornalista ed autore televisivo Antonio Soler è un godibilissimo romanzo di formazione. Racconta della magica estate di un gruppo di ragazzi nella Spagna degli anni ’70, estate che si rivelerà cruciale per la loro formazione e che segnerà profondamente il destino di ciascuno.
Seguiamo così le vicende di Miguelito Dàvila, il «poeta che non scrisse alcun verso», di Paco Fronton, con la sua auto «color fragola e panna» nella quale scorazza quando suo padre è rinchiuso in galera, del Babirussa e della sua fissazione per il karate e la simmetria dei mobili, della Signorina con l’elmo cartaginese, così chiamata per via della sua stramba pettinatura, della «Lana Turner dei prodotti d’oltreoceano», Fina Nunni, zia del Babirussa, della bellissima Luli Gigante e del rappresentate di biancheria intima Rubirosa.
I fili dell’esistenza di questi personaggi si intrecciano delineando un arabesco di amore e morte, sempre dominato da un senso di inevitabile e rassegnato fatalismo. La scrittura di Soler tende al poetico, ma ha una sua lievità che evita al libro il pericolo della pedanteria – anche se, va detto, qualche pizzico di ingenua retorica c’è sempre.
Nel complesso, un opera non trascendentale, ma piacevole, la cui forza risiede soprattutto nei personaggi sopracitati, alcuni dei quali davvero indimenticabili.
Link: Editore Tropea, 2008