Di Marco Paolucci
New York, fine anni settanta, zona Lower East Side, situazione critica di degrado e decadenza, non tanto voluta ma imposta a fronte di progetti urbanistici andati a male. Da qui un piccolo big bang culturale che si sviluppa, dura il battito di una farfalla, e muore come in un fumetto americano, mai veramente. Momenti cardine la mostra New York/New Wave, inizio anni ’80, che fa conoscere artisti e writers quali Keith Haring, Robert Mapplethorpe, Jean Michel Basquiat, Nan Golding, Fab 5 Freddy, Lady Pink. Altro momento cardine: fine ‘70, il punk americano con il GBGB’s e Patty Smith, Ramones, Television. Fino al momento topico della No Wave, non un movimento, tende a precisare l’autrice del bel volume ‘No Wave’ Livia Satriano, ma una contaminazione che non conosceva ostacoli, che a detta di Rys Chatam, chitarrista e “contaminato” di punta della scena No Wave, era stata volontariamente fuori da ogni logica di mercato, rigororosamente “Underground”. Altri momenti topici il concerto ‘Bands’ nel 1978 presso l’Artist Space, galleria d’arte di Soho, la fulminazione con Brian Eno, il quale cura la compilation ‘No New York’ che consegna alla storia quatto band, quatto scatti “sbagliati” come Mars, Contorsion di James Chance, DNA di Arto Lindsay, Teenage Jesus and The Jerks di Lydia Lunch e ne lascia fuori due protagonisti come Glenn Branca e Rys Chatam di cui sopra, per “lancette” non perfettamente regolate. Complemento visivo le opere di Scott e Bett B “padri putativi” di registi come Steve Buscemi e Jim Jarmush. Livia Satriano racconta le loro storie, elenca gli attori in scena, intervista i vari protagonisti, che masticano sonorità deragliate ai limiti dell’udibile con azzeccati fraseggi post-punk, indaga i mille rivoli in cui si sono dispersi i vari personaggi di questa storia e fornisce momenti di condivisione extracartacei attraverso i blocchi di realtà aumentata. Non paga fa un salto dall’altra parte dell’Atlantico e svolge il suo sguardo indagatore dalle nostre parti ricostruendo l’impatto che la No Wave ha avuto in città cardini come Bologna e Firenze, tra le altre. Anche qui nomi come CCCP, Skiantos, Gaz Nevada, Confusional Quartet, Francesca Alinovi, per la parte bolognese, Diaframma, Pankow per la parte fiorentina. Ma anche Pordenone con il movimento “The Great Complotto”, Napoli e i Bisca, Roma con gli Illogico, l’autrice ricostruisce narrazioni, interroga a distanza di anni i protagonisti e permette al lettore di conoscere il movimento non movimento che tanto ha influenzato e che è ancora una presenza sottotraccia di tanta musica di oggi.
Link: Livia Satriano, No Wave. Contorsionismi e sperimentazioni dal GBGB al Tenax, Falconara Marittima (AN), Crac Edizioni, 2012