Gordiano Lupi ‘Storia del cinema Horror italiano vol. 2’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dario Argento e Lucio Fulci

Di Damiano Gerli

anticsuperstar@hotmail.com

Il secondo volume dell’intrigante collana Storia del Cinema Horror Italiano, curata da Gordiano Lupi, si occupa di due grandi maestri nostrani del genere, riconosciuti a livello mondiale.
Su Argento si procede partendo dal suo essenziale ruolo come maestro dell’horror italiano moderno, quello stile così attento alla tecnica e molto meno alla storia, chiaramente ereditato da Mario Bava, e un veloce excursus cronologico sulle sue opere, da quelle essenziali a quelle davvero inutili degli ultimi anni.
Seguono schede che vanno ad approfondire alcuni dei film di Argento, senza soffermarsi sui classici su cui sono già stati spesi fiumi di parole. Sicuramente curiosa risulta la scelta di Phenomena, film del 1984 con la Connelly che non tutti ricordano con particolare affetto. Alttrettanto peculiare è la scheda sul “recente Argento”, che si sofferma sul mediocre Giallo e non risparmia una rapida occhiata, pubblicitaria diciamocelo, a Dracula 3D.
Seguono alcune interviste con diversi personaggi del mondo argento, come la Magnolfi (Olga in Suspiria) e Dardano Sacchetti (storico sceneggiatore amico/nemico di Dario).
Segue il ben più interessante capitolo dedicato a Fulci, nostro vero e proprio genio dell’horror, probabilmente tra i registi più dotati del genere; in realtà, trattasi di una riduzione e rielaborazione del libro “Filmare la Morte”.
Una sezione è interamente dedicata a uno dei migliori film del regista trasteverino, Non si sevizia un Paperino, su cui vengono tessute giuste lodi, dimenticando però il suo difetto più grande: gli effetti speciali pessimi, specialmente nel ridicolo finale inutilmente gore. Momenti che rischiano di devastare un vero e proprio capolavoro di suspense dall’ambientazione perfetta. Meritava forse maggior approfondimento il pessimo I Quattro dell’Apocalisse, vero e proprio western Tarantiniano tremendamente in anticipo coi tempi e incredibilmente brutto.
Su Zombi 2 invece ci si sofferma proprio sui momenti giusti, come la spettacolare rappresentazione dei morti che tornano da polverose tombe di epoca colonialista.
Lupi, poi, osanna L’Aldilà considerandolo forse il migliore di Lucio, e su questo non posso che concordare, specie nel definirlo artaudiano, crudele e onirico. Si scagiona anche il povero regista romano da quell’orrenda infamia che fu Zombi 3, in realtà opera di quei mascalzoni di Fragasso e Mattei.
Chiudono il volume secondo interviste a Claudio Simonetti e alla Tassoni, realizzate da Emanuele Mattana.

Link: Gordiano Lupi, Storia del cinema Horror italiano. Da Mario Bava a Stefano Simone volume 2 Dario Argento e Lucio Fulci, Piombino (LI), Il Foglio Letterario, 2011 costo € 15,00