Di Elisa Girotti
“L’uomo è la testa, ma la donna è il collo e fa girare la testa dove vuole”
Pur non essendo uno dei miei film preferiti, “Il mio grosso grasso matrimonio greco” va visto solo per sentire pronunciare questa frase. Direi che in questa citazione è condensato tutto il succo di questo bel romanzo, divertente e tragico, esotico e casalingo.
Vi siete mai chiesti come vive un poligamo? Beh, Bolanle è la quarta moglie di Baba Segi, è colta, istruita e bellissima. Iya Segi è la prima moglie di Baba Segy. Lei e Baba Segi si conoscevano fin da bambini, le loro madri li avevano destinati ad una vita comune. Iya Tope è la seconda moglie di Baba Segi, lei gli è stata donata come ricompensa per un raccolto andato male. Iya Femi, terza moglie di Baba Segi, si è donata a lui per poter uscire dalla sua miserrima condizione di sguattera in una nobile famiglia. Quattro mogli ed un unico marito tutti sotto lo stesso tetto. Anche se la Shoneyin non fa un ritratto lusinghiero del sesso maschile, non si può non essere inteneriti da Baba Segy, un uomo che crede di possedere 4 donne e 7 figli, che pensa di tiranneggiarli e di essere da loro rispettato, mentre è a suo modo succube di ognuna delle sue donne, di ogni singola femmina che incontra sul suo cammino.
A volte, soprattutto nei romanzi di ambientazione esotica si tende a perdere di vista la storia per immergersi nei paesaggi, Shoneyin invece ci regala una prosa asciutta con delle descrizioni scarne, efficaci, nitidissime. Con altrettanta nitidezza l’autrice si immerge nell’intreccio delle relazioni di potere tra le donne della casa e contemporaneamente tra uomo e donna. Godibile, divertente e mai stupido o banale, “Prudenti come serpenti” è decisamente una bella scoperta, certo resta da capire perché questo titolo…
Link: Lola Shoneyn, Prudenti come serpenti, Roma, 66th2nd, 2012