Quattro Chiacchiere Digitali con Jessica Dainese, autrice del volume ‘Le ragazze del Rock. Quarant’anni di Rock femminile italiano’.
Di Marco Paolucci
25/12/2013: Jessica Dainese è capitata tra le righe digitali di Kathodik in riferimento ad un’altra intervista che avevo fatto a Johann Merrich, l’autrice del volume ‘Le pioniere della musica elettronica’. La Dainese ha svolto il suo lavoro di ricerca nel campo del rock al femminile italiano, pubblicando i risultati nel volume intitolato ‘Le Ragazze del Rock. Quarant’anni di Rock femminile italiano’. Dopo essere entrato in possesso del suo libro ed averlo letto, ho pensato che scambiare le solite Q. C. D. (nella nuova dicitura accorciata) sarebbe stato un atto dovuto. Complice la disponibilità di Jessica Dainese, le lettere di cui sopra sono venute naturalmente. Come al solito a voi i risultati:
- Partiamo dall’inizio: come è nata l’idea di scrivere ‘Le ragazze del Rock’?
Da parecchi anni avevo quest’idea di scrivere un libro sulla scena Riot Grrrl, con riferimento anche alla scena italiana. Avevo proposto la cosa ad alcune case editrici, e tutte la rifiutarono perché sarebbe stato, secondo loro, “un suicidio commerciale”. Poi ho conosciuto Oderso Rubini, grazie ad un articolo sulla New Wave bolognese che stavo scrivendo per Alias. Oderso aveva in progetto una raccolta di band femminili italiane, e mi ha chiesto di scrivere il booklet. Il booklet pian piano è diventato un libro di 200 pagine 🙂 Alla fine la compilation è uscita a parte, per Spit/ Fire. L’idea di raccontare la storia delle donne protagoniste di un certo rock (punk, indie, alternative) italiano mi attirava moltissimo perché non era mai stato fatto prima. Molte delle band di cui parlo ne ‘Le Ragazze del Rock’ sono state dimenticate o quasi, ed è un peccato.
- Un passo indietro, mi puoi fare una breve cronistoria della tua vita come giornalista, blogger, titolare di fanzine, ascoltatrice?
Come ascoltatrice devo confessare che dall’asilo fino ai 15-16 anni ascoltavo per lo più pop commerciale: Madonna era il mio mito in assoluto, ma anche Michael Jackson, Belinda Carlisle, Bangles, Duran Duran ecc 😀 Poi arrivarono i Nirvana e cambiò tutto. È grazie a Kurt Cobain che ho iniziato a conoscere, ed amare, band quali Hole, Bikini Kill, Bratmobile ecc. Verso la metà degli anni ’90, dopo essermi amaramente resa conto di non aver alcun talento con gli strumenti musicali, e visti infrangersi i miei sogni di diventare una rockstar, decisi di dedicare la mia vita alla promozione delle band che amavo, e, con un’amica prima, poi da sola, mi diedi alla produzione di fanzine (Screaming Sheep, Tigerheart ecc). Verso il 2002 con alcuni amici ed amiche provammo a trasportare il tutto online, e fondammo la webzine Nixzine. Io avevo anche un mio blog personale, Tigerheart. Nello stesso periodo iniziai a scrivere per Alias/ Il Manifesto, e a collaborare occasionalmente anche con altre riviste (Rumore, Blow Up, Punkster…). La mia collaborazione con Alias continua ancora.
- Ritorniamo al tuo libro: come forse sai ti avevo citato nell’intervista a Johann Merrich per il suo ‘Le pioniere della musica elettronica’, in riferimento al fatto che anche il tuo libro contribuisce a diradare la “nebbia” che avvolge la storia della musica al femminile. Rivolgo a te la stessa domanda che ho fatto a Johann Merrich: pensi che in questo momento ci sia da parte dell’editoria musicale la volontà di colmare una lacuna e di far conoscere la storia e l’opera di chi al femminile ha lavorato e continua a lavorare in questo mondo?
Sì avevo notato che mi avevi citata, grazie 😉 No, non credo che ci sia questa volontà da parte dell’editoria musicale. Credo che se Oderso Rubini non mi avesse contattata per scrivere ‘Le Ragazze del Rock’, probabilmente non avrei mai trovato un editore per un libro sul rock al femminile. In Italia, per lo meno, questi argomenti non vendono.
- Leggendo il libro ho ritrovato band che avevo solamente intravisto di sfuggita, e altre, come le Motorama, che ho avuto modo di conoscere attraverso Kathodik. Prevedi in futuro edizioni aggiornate della tua pubblicazione?
Speriamo di sì. In realtà avevo iniziato a lavorare alla versione e-book de Le Ragazze del Rock, con un’appendice sulle band più recenti. Ma al momento il progetto è in stand-by.
- Hai mai pensato di trasformare il tuo libro in una sorta di portale del rock al femminile?
Con Oderso c’era il progetto di lanciare un portale simile. Qualcosa è già online. Ma c’è ancora molto lavoro da fare!
- Dal libro al cd dedicato: come hai selezionato le band presenti nel cd?
Le ho selezionate secondo i miei gusti per lo più, cercando di fare delle scelte equilibrate per quanto riguarda i periodi e i generi. Ovviamente le band della compilation sono presenti anche nel libro, a parte le She Said Destroy che si sono formate recentemente (dopo la stesura del libro).
- Venendo al presente come vedi la scena musicale italiana al femminile?
Benino. Ci sono dei bei progetti, sia di gruppi sia di soliste. Aspetto con impazienza il nuovo delle Roipnol Witch! 🙂 Sono curiosa anche di sentire cosa farà Maria Antonietta, lei è deliziosa, merita di avere successo. Per rimanere qui nelle Marche, attendo con curiosità anche il nuovo dei/delle Be Forest 😉 Uno dei migliori dischi del 2013 è stato per me ‘Dot to Dot’ delle Lilies on Mars, duo femminile italiano emigrato a Londra. Per me loro sono bravissime.
- Allargando il discorso come vedi la scena musicale internazionale al femminile?
Bene, speriamo che il ritorno di Kathleen Hanna con The Julie Ruin inspiri una nuova ondata di band rock femminili 😉 Mi pare che manchi oggi una rockstar donna del calibro di Courtney Love (quello che la Love rappresentava negli anni ’90, intendo)…
9. Per concludere la classica domanda a cui non ti puoi esimere di rispondere: progetti futuri?
Spero di riuscire a finire sia il portale sia l’e-book de ‘Le Ragazze del Rock’, mi piacerebbe anche che uscisse un volume due della compilation. Poi sto lavorando ad un nuovo libro, sempre sulle donne del rock, ma questa volta straniere ;-). Purtroppo anche quel progetto procede a rilento perché un paio di artiste che mi avevano dato la disponibilità a partecipare si sono ritirate :-(. Speriamo di trovare una soluzione! Per quanto riguarda Alias, ci sono tanti articoli dedicati alle donne in arrivo! Stay tuned 😉
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