Costellazioni su Perugia
Di Rachele Paganelli foto di Virginia Gigli
Seconda data di Costellazioni tour. Perugia. Afterlife Club. Altro giro altra galassia. Vago dentro il locale aspettando l’inizio del concerto sotto i suoni caotici dei Bestianera, band di apertura. Vago e vedo un astronauta su una bella locandina (o pianeta). È la costante di questo tour: un fido astronauta urbano, disegnato da Guido Volpi, pronto ad apparire in modi sempre diversi per ogni data. Un disco così sorprendente richiede un live sorprendente e in effetti la sorpresa c’è stata: Vasco Brondi è il più punk di tutte le giovani leve. E non tanto per la sua musica (anche se Firmamento ha un tiro pazzesco che non sentivo da molto tempo) ma per il suo modo di vivere il palco. È libero e si diverte conservando una purezza meravigliosa. Canta con la voce roca e sporca (spesso non azzeccando note ma non è un tipo di live da cui voglio questa precisione) e si gode tutto ballando qua e là come una stella impazzita tra le bellissime e suggestive luci che accompagnano i pezzi impreziositi dalle voci e i suoni dei fantastici Ettore Bianconi (elettronica e moog), De Gennaro (percussioni), Andrea Faccioli (chitarre elettriche e chitarre acustiche), Daniela Savoldi (violoncello).. Dall’estrema immobilità al contatto umano. Non credo che il pubblico dell’Afterlife fosse preparato (e nemmeno le casse del locale data la scarsa acustica proprio vicino al mixer) considerando lo stupore iniziale, poi però sono arrivati gli applausi e i cori. La scaletta presenta tutto il nuovo album, che acquista ancora più potenza nel live soprattutto nei pezzi movimentati come Ti vendi bene, e alcuni brani dei precedenti (Cara catastrofe, Quando tornerai dall’estero, Per combattere l’acne) riarrangiati per l’occasione. “Buonanotte e mi raccomando fate quello che volete!” ecco cosa augura Vasco a fine concerto, ed è un consiglio talmente sincero che ti viene voglia di seguirlo. Lui stesso l’ha fatto. E qui sorge spontanea una domanda: Buonanotte Vasco, ma…puoi dirmi che ti è successo? Voglio farlo succedere anche a me.