La Playlist di Kathodik per il 2014

La Playlist dei redattori di Kathodik per il 2014

 

 

 

Playlist 2014 Marco Paolucci
uccio12@hotmail.com

1. Beck ‘Morning Phase’
2. Hollie Cook ‘Twice’
3. The Phantom Band ‘Strange Friends’
4. Benjamin Booker ‘Benjamin Booker’
5. Mark Lanegan Band ‘Phantom Radio’
6. Ty Segal ‘Manipulator’
7. Goat ‘Innocence’
8. Dead Skeletons ‘Dead Magik’
9. Inspiral Carpets ‘Inspiral Carpets’
10. Sunn O))) & Ulver ‘Terrestrial’

Playlist 2014 Damiano Gerli
anticsuperstar@hotmail.com

Triptykon – Melana Chasmata
Quando lo stesso Tom Warrior dice che un suo album fa schifo, allora sai che non c’è da fidarsi. Effettivamente Melana è un miscuglio altalenante di stili e umori, passando dallo stoner/black finendo al goticheggiante sensuale, tutto insieme appassionatamente. Eppure è proprio questa qualità che lo rende il miglior album dello svizzero, che a 51 anni ancora si porta una voce potente e un carisma invidiabile.

Nux Vomica – Nux Vomica
Neanche il poco tempo di apprezzarli che si son già sciolti. Ho corso come un matto per ascoltare questo EP di tre pezzi lunghi e quasi interminabili, un minestrone densissimo di death, sludge, stoner, black: poetico e aggressivo, dritto al punto. Non si è sentita molta roba così quest’anno.

The Mire – Glass Cathedrals
Un caso esemplare del “buona la seconda”, dopo averli visti live di spalla agli inarrivabili Year of No Light pensavo di aver di fronte una band giovane ma ancora con tanta strada da fare. Glass Cathedrals, invece, li rivela con una forza allucinante, non sbagliano un colpo tra la dolcezza e le pigne violente sulla capoccia tra “Stone Devils” e la title track.

Lord Mantis – Death Mask
Un album marcio all’inverosimile, grondante sporcizia e lordume da ogni poro. Vi basti solo ascoltarlo per sentire la sensazione di mille mosche che si posino su un cadavere a nurtirsi. Pinnacolo del lavoro dei Lord Mantis, una fusione unica di black/death/industrial/sludge; su tutti il pezzo da tredicimila megatoni come Possession Prayer, insieme lorda, violenta, poetica e splendida.

Saor – Aura
Lo scozzese Andy Marshall sul suo secondo lavoro fa quello che gli riesce meglio, un black metal tinto di folk, tremendamente più emotivo e coinvolgente del tanto osannato album dei Panopticon. Aura è glaciale eppure coinvolgente, volando libero tra le highlands e confermandosi come una realtà tremendamente interessante.

Wreck and Reference – Want
Un culmine di nera rabbia e disperazione, i migliori album di quest’anno sono quelli che vanno a fondo della peggior crisi che stiamo vivendo (e ignorata da gran parte degli artisti, se non per becere operazioni populiste) per filtrare la melma e tirarne fuori qualche tipo di sostanza. I Wreck and Reference sono maestri assoluti in questo, lanciando un’infinita serie di lastre di marmo nero sulla capoccia dell’ascoltatore e utilizzando lo schifo dell’essere umano come pannello su cui dipingere.

Pianos Become the Teeth – Keep You
Nonostante effettivamente sia ben lungi da un album perfetto, mi ha fatto riscoprire le gioie di sentire il cuoricino spezzato ascoltando dei ragazzetti, cosa che non trovo certamente più col buon amico Mark Kozelek. Ho sempre pensato che non sia necessario urlare le cose in faccia per farle sentire con veemenza, a volte anche un sussurro funziona benissimo.

sleepmakeswaves – Love of Cartography
In un lungo viaggio in macchina, i SMW sono sostanzialmente insostituibili nel guidarti alla meta e a non farti mai scomparire il sorriso dal volto. Coinvolge ed elimina ogni minima distrazione. E ho già detto che dal vivo sono una cosa che annienta ogni sentimento umano? Sì, credo di sì.

And You Will Know Us By The Trail of Dead – IX
Francamente il motivo per cui mi piaccia il nuovo di questi maledetti texani ancora non l’ho capito. Sarà che non mi aspetto niente, sarà che se chiudo gli occhi penso sia il nuovo dei The Postal Service e mi faccio cullare tranquillamente. Eppure sento le emozioni che ribollono, c’è un progressive usato in maniera intelligente e non arrogante come in passato. Oggettivamente non è un bell’album, ma d’altronde non è quello che gli avevo chiesto.

Ben Frost – A U R O R A
Mando giù a forza la grande delusione che è stato il buon Frost dal vivo e infilo comunque il suo album tra i migliori dell’anno, perché da nessuna parte si è sentita elettronica del genere, totalmente carica di emozioni.

Re-issue
Songs Ohia – Journey on Collected Singles
Death – Leprosy
Ulver – Trolsk Sortmetall 1993-1997

Menzioni ulteriori

The Blue Angel Lounge – Sea of Trees
Già mi mancano, maledizione.

Godflesh – A World lit only by Fire
Un ritorno coi controcoglioni.

Primordial – Where Greater Men Have Fallen
Grande materiale, grande esperienza.

Sondre Lerche – Please
Disperato e raffinato.

Playlist 2014 Filippo Focosi
filippofocosi@libero.it

(autore/esecutore – titolo album – etichetta. In ordine sparso)

Musica classica del XX e XXI secolo (in ordine sparso)
Erno Dohnanyi – Piano Quintets 1&2 – Naxos
Ralph Vaughan Williams – Symphony N.3 – Hallè
Sandro Fuga – Violin Sonatas Nos. 1-3 – Naxos
Alfredo Casella – Cello Sonatas – Brilliant
Franco Margola – Chamber music – Stradivarius
Emmanuel Durlet – Illuminated Tales – Brilliant
Grazyna Bacewicz – Symphony fo Strings – Naxos
Curt Cacioppo – Ritornello – Navona
Julia Wolfe – Steel Hammer – Cantaloupe
Jerome Kitzke – The Paha Sapa Give-Back – Innova
M. Fujieda / S. Cahill – Patterns of Plants – Pinna Records
Debra Kaye – And So it Begins – Ravello
Peter Sculthorpe / Del Sol Quartet with S. Kent – String
Quartets with didjeridoo – Dorian Sono Luminus
Paolo Ugoletti – Accordion&Guitar Concerto – Brilliant
Carlo Boccadoro – Time Travel – Sony

Altre musiche: jazz, folk, pop, rock, elettronica (in ordine sparso)
David Krakauer’s Ancestral Groove – Check Point – Label Bleu
Chris Thile & Edgar Meyer – Bass&Mandolin – Nonesuch
Daniele Richiedei – Camera Oscura – Freecom
Jean-Philippe Grégoire – Sounds from the Delta – Big Round
Afghan Whigs – Do the Beast – Sub Pop

Playlist 2014 Marco Carcasi
grahgreen@yahoo.it

Sto
seduto nella mia stanza e guardo il mio biglietto perforato di
stelle.
Che cosa c’è lassù oggi?

“Il
Biglietto Stellato” Vasilij
Aksënov

Massimo
Barbiero e Marta Raviglia “Gabbia”
Bora Yoon “Sunken
Cathedral”
The Remote Viewers “Pitfall”
The
Shipwreck Bag Show “Don Kixote”
Gigi Masin “Talk
To The Sea”
Wovenhand “Refractory Obdurate”
Period
“2”
Music For Hard Times “City Of
Cardboard”
Alessandra Novaga “La Chambre Des Jeux
Sonores”
Adriano Orrù “Palimpsest”
Alessandro
Monti “SpiritDzoe”
Candor Chasma “The Key”
Franz
Rosati “Ruins”
EtnoPsychicTrip Project “Echoes
Of The Remote Lands”
Chris Campbell “Things You
Already Know”
Azure Carter / Alan Sondheim “Avatar
Women”
Harry Dean Stanton “Partly Fiction”
Vonneumann
“Il Dé Blues”
Here e Here e Here “S/T”
Fabio
Mina “The Shore”
Black Fluo “Billion
Sands”
Street Priest “More Nasty”
Simon
Balestrazzi / Uncodified “Tape Crash # 10”
Ratbag e
MSMiroslaw “Live In Loophole”
Daniele Brusaschetto
“Rapida e Indolore”
Guazzaloca / Montagne / Mongelli
“Cups Glasses And Tanks”
Gerda “Your
Sister”
Pasquale Innarella / Roberto Fega
“Monktronik”
Godflesh “Decline e Fall (ep) / A
World Lit By Fire”

Playlist 2014 Marco Fori
marcofiorak@gmail.com

(in ordine sparso, senza classifiche di merito)

Brani

1. Mogwai, Remurdered;
2. Blouse, Time Travel;
3. Arcade Fire, Afterlife;
4. Gazebo Penguins, Wes Anderson”;
5. Blouse, Controller;
6. Wild Beasts, “Wanderlust”;
7. I Quartieri, “Segnaletica”.

Pellicole

1. Profondo rosso, di Dario Argento;
2. Lo sciacallo, di Dan Gilroy;

Colonne sonore

1. Ennio Morricone, Il gatto a nove code;

Playlist 2014 Rachele Paganelli
paganellirachele@gmail.com

Album
Jack White – Lazaretto
Cesare Cremonini – Logico
Kasabian – 48:13
Blonde Redhead – Barragàn
Lykke Li – I never Learn
The Circle – Life in a motion picture soundtrack
Elpris – Poppepunk
Le luci della centrale elettrica – Costellazioni

Singoli
Riccardo Sinigallia -Prima di andare via
Damon Albarn – Everyday Robots
Elpris – Frizza
Cesare Cremonini – GreyGoose
Kasabian – Eez-eh
Rachele Bastreghi – Mon Petit Amì Du passè
Paul McCartney – Hope for the future
Belle & Sebastian – The Party Line

Playlist 2014 Vittorio Lannutti
vittoriolannutti@gmail.com


Italiani:
1. EDDA: Stavolta come mi ammazzerai (Niegazowana)
2. ESF ‘Selvaggio’ (Bloody Sound Fucktory/Mescaleros
Crew/Fallodischi/QSDQR/Que Suerte!/Plan8 2013)
3. Gazebo Penguins/Johnny Mox – Santamassenza (To Lose La Track/Woodword)
4. Gerda: Your sister (Wallace)
5. Giancarlo Frigieri: Distacco (Controrecords)
6. Punkillonis: Eclissi (Pick up/Bella Casa Music/Punlillonis)
7. Wu Ming Contingent: Bioscop (Woodroom)
8. Zen circus: Canzoni contro la natura (La Tempesta)
9. Jesus Franco and The Drogas: Alien Peyote (Bloody Sound Fucktory)
10. Guano Padano: Americana (Ponderosa

Stranieri:
1. Acquaintances ‘Acquaintances’ Epitronic
2. Gallon drunk: The soul of the hour (Clouds hill)
3. Wilko Johnson and Roger Daltrey: Going back home (Chess/Universal)
4. Motorpsycho: Behind the sun (Stickman)
5. Shellac: Dude incredible (Touch and go)
6. Spain: Sargent place (Glitterhouse)
7. Bruce Springsteen: High hopes (Sony)
8. Swans: To be kind (Mute)
9. Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra: Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything (Constellation)
10. Wovenhand Refractory obdurate (Glitterhouse)

Film
1. W. Allen: Blue Jasmine
2. J. C. Chandor: All is lost
3. S. Cooper: Out of furnace
4. L. Daniels: The butler
5. S. Frears: Philomena
6. S. Jonze: Lei
7. J. Krokidas: Giovani ribelli – Kill your darlings
8. P. Le Guay: Molière in bicicletta
9. A. Payne: Nebraska
10. D. Russell: American hustle
11. M. Scorsese: The wolf of Wall Street
12. J.-M. Vallée: Dallas buyers club
13. P. Virzì: Il capitale umano
14. S. Von Trier: Nymphomaniac