Karmic Hit è il nome dell’etichetta, con quartier generale in quel di Sydney, Australia, fondata e diretta da Russell Kilbey (fratello di Steve, leader dei Church), la quale da qualche anno a questa parte, è impegnata nella produzione e diffusione di materiale proveniente dal vasto e alquanto variegato universo sonoro che ruota intorno alla famiglia Kilbey (anche Russel e John Kilbey sono musicisti che hanno raggiunto una discreta notorietà nel Paese d’origine) e, indirettamente, anche ai Church.
La compilation “Previews and rarities”, divenuta disponibile solo da poche settimane dopo aver trascorso diverso tempo in cantiere, è, con i suoi venti brani, un buon esempio del lavoro che questa casa discografica va facendo. Vi sono inclusi infatti diversi progetti che vedono in qualche modo coinvolti in diversi ruoli tutti i fratelli Kilbey.
Si va da alcuni brani del solo John Kilbey sotto la sigla JLK (We need a new leader e Travelling Karma) e Bhagavad Guitars (Dion), a un pezzo piuttosto risalente targato Warp Factor 9(la prima collaborazione tra John and Russell Kilbey), ad una traccia (Save me) dal mai pubblicato album dei Curious(Yellow), ensemble sperimentale del quale faceva parte anche Karen Jansson (compagna di Steve Kilbey all’epoca di “Starfish” e coautrice di “Under the milky way” e di alcune altre canzoni dei Church durante il periodo 1987-1990), a due brani a nome Us, progetto che vede coinvolta anche Margot Smith, fascinosa cantautrice australiana con due album alle spalle, “Sleeping with the lion” e “Taste”, che purtroppo non hanno raggiunto la notorietà che avrebbero meritato.
Sono comunque senz’altro destinate ad attirare maggiormente l’attenzione le tre composizioni di Steve Kilbey in veste di solista (Trilemma, Bossa e Aquanaut) sempre sospese tre sperimentazione ed esoterismo, senza perdere di vista l’elemento melodico, e le altrettante canzoni targate Jack Frost, band che vede coinvolto lo stesso Steve Kilbey insieme con Grant McLennan dei superbi Go-Betweens (il pop solare e scanzonato di Bad for you, Persuasion, con inedita voce femminile, e la tetra Jack’s Dream, originariamente utilizzata quale b-side del singolo, già all’epoca introvabile, Every hour God sends, tratto dal primo album del 1991).
Ma a giustificare da sola l’acquisto del cd in questione è Transmigration, risultato della collaborazione tra Jeffrey Cain degli americani Remy Zero (che ha composto le musiche) e Steve Kilbey (autore dei testi), con lo pseudonimo Isidore. Originariamente intitolata The day things got worse, questa piccola, memorabile gemma, tra eco, sottili distorsioni e suggestioni spaziali, racchiude quattro minuti di incomparabile intensità, ritraendo un crepuscolo emotivo dolcemente rumoroso nel quale si mescolano disillusa tenerezza, malinconia e tormento. Imperdibile.
Come suggerisce il nome, questa raccolta, contiene, insieme con delle rarità anche delle anticipazioni di uscite prossime venture presso la stessa etichetta. Quali canzoni siano cosa non è dato sapere, ma, viste le premesse, aspettiamo comunque fiduciosi.
Voto: 7
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Autore: acrestani@telemar.it