Sconosciuta qui da noi, la scena svizzera è in realtà molto vivace e gravita intorno a realtà ben strutturate come la Gentlemen Records e il distributore Namskeio. Fra i vari gruppi si sono messi in luce di recente i Magicrays, quartetto pop/rock dalle forti influenze british, che hanno registrato il loro recente “Take me home” in una suggestiva villa che appare sulla copertina del cd. Presentati come un incrocio fra Radiohead, Sparklehorse e Grandaddy, i Magicrays sono in realtà forti debitori del gruppo inglese, a partire dall’impostazione vocale, molto simile a quella del primo Thom Yorke. Ecco dunque che l’epica Majestic Love sembra uscita da “The Bends”, mentre Who’s to play the game rimanda ai Travis e Autochrome sembra farina del sacco dei Coldplay. Insomma, a volte le influenze si fanno sentire in maniera eccessiva, mentre va meglio quando, sopratutto nella seconda parte del cd, i Magicrays tentano strade più personali. Ecco dunque la solennità marziale di Vertical Lines, il romanticismo di Score, abbellita dagli archi, e la batteria in libertà di Risky. Alla fine ne viene fuori un disco piacevole, che lascia ben sperare per il futuro di questo quartetto.
Voto: 6
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