Yo Yo Mundi ‘La Bellezza dei Margini’


(Mescal 2002)

Terzo singolo del sesto Album “Alla Bellezza dei Margini” degli Yo Yo Mundi, composto da Paolo Enrico Archetti Maestri (voce, chitarra elettrica e acustica), Eugenio Merico (batteria), Andrea Cavalieri (basso elettrico e acustico, contrabbasso), Fabio Martino (fisarmonica, pianoforte, glokenspiel e campionamenti), Fabrizio Barale (chitarra a 12 corde, guiro e cabasa). Nato nell’88, il gruppo di Acqui Terme (Piemonte) mette la propria musica al servizio di questioni ambientali e appoggia attivamente la LAV (lega Anti Vivisezione) e la EAR (Europe for Animal Rigths). Il loro primo disco ‘La Diserzione degli Animali del Circo’ è del ’98 e si avvale d’importanti presenze (Michael Brook, Brian Ritchie, Gordon Gano) e altre, altrettanto importanti, collaborazioni seguiranno negli album seguenti (Trey Gunn, Guy Kyser, Ivano Fossati per fare alcuni nomi), oltre alla loro partecipazione a molti spettacoli e progetti con altri artisti (Lella Costa, Teresa de Sio).

Epigoni dei più grandi cantautori, mancano pero’ dell’incisività e della mordacia di un Guccini e della potenza icastica e poetica di un Fabrizio De André. D’altronde un paragone è inevitabile: nasce spontaneo. Su un arpeggio di chitarra si appoggia la chanson La Bellezza dei Margini che purtroppo trova proprio nel testo il proprio limite: «Aspetteremo qualcosa che non deve arrivare che mai arriverà e arriveremo quando non saremo aspettati…», mentre sui suoni scuri del violoncello e cupi del contrabbasso è costriuta La Storia Lumaca ( a Margherite Duras) dando il senso del movimento lento e pesante che «…lascia una scia». Nel singolo hanno inserito anche la loro versione di Creuza de Mä di Fabrizio De André cantata da Andrea Cavaliere e lo sbarazzino pezzo strumentale Robespierre tratto dallo spettacolo ‘54’ che hanno musicato (dopo aver musicato anche ‘Scipero’ di Sergej Eisenstein per Il Manifesto).

Voto: 5

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Autore: fran_catalini@yahoo.co.uk