(Plastic Pancake 2002)
Bristol è una città che agli appassionati di musica pop può far venire in mente uno e un solo nome: Sarah Records, ossia, l’etichetta che ha dato il la al movimento indiepop, letteralmente esploso nel corso degli anni Novanta.
Ed è proprio al suono di alcune band del catalogo Sarah che paiono rifarsi i Marine Time Keepers, duo di Bristol appunto, che dopo un paio di singoli di pregevolissima fattura (“Soon Comes a Tear”, del 1998, e “When Will You Realise that I Care” del 1999), sempre prodotti dalla francese Plastic Pancake, sono di recente giunti finalmente al primo album.
Otto brani che, facendo riferimento gruppi di culto quali Field Mice, Secret Shine, Blueboy e Brighter, cullano l’immaginazione dell’ascoltatore con raffinate melodie talvolta quasi statiche nel loro languido diffondersi nello spazio cariche di mistero (Polar, Featherstar), in altri episodi di una bellezza luminosa e pulsante nell’accompagnare storie agrodolci di primi innamoramenti, di desiderio e paura, di gioia e dolore (Paper Moon, Like the Whirlwind You Arrived In, Stumbling Block).
Un eccellente debutto ad opera di una band alla quale si può forse muovere un solo rimprovero: non essere per nulla prolifica.
Voto: 8
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Autore: acrestani@telemar.it