(Autoproduzione 2001)
Paradosso: dalla città più fredda d’Italia (L’Aquila) provengono i Coffee Shower, il gruppo hc-melodico più “californiano” d’Italia. Ricordo i quattro impegnati live di supporto ai brasiliani Point Of No Return quest’estate. Ricordo di essere rimasto sorpreso dalla loro bravura, mi dimostrarono che si poteva ancora aggiungere qualcosa nel campo pluri-inflazionato dell’hardcore melodico. La stessa sensazione l’ho provata solo ad un live dei francesi Seven Hate. Questo mcd di 5 brani conferma appieno quella sensazione positiva. Registrazione, voce, tecnica, grafica, canzoni, tutto è semplicemente perfetto per un’uscita hc-melodic (a dire il vero qualche inflessione del cantato e qualche parte di chitarra fa pensare più ad una heavy-metal band anni ’80 tipo Iron Maiden). I referenti sono quelli: Lagwagon (molto), Strung Out, NOFX, Satanic Surfers, tutti convincenti i brani, abbastanza ardui da metabolizzare (segno di spessore strutturale e compositivo), si imprimono in testa e poi si canticchiano mentre si va in skate spensierati sul lungomare (scusate ma un’immagine classica da California la dovevo mettere). Lasciate che Summertime diventi la colonna sonora della vostra estate, che On The Other Side Of The Fence vi stuzzichi con i suoi subdoli ammiccamenti emo, che Back To Sanity vi infonda la voglia di sorridere, di saltare, di alzare il dito in alto e seguire il coretto.
Insomma a tutti gli hc-melodic kids del Paese: perché non supportate realtà come questa invece di impinguare le già ben pasciute casse della Fat Wreck e della Epitaph? Che poi tre quarti dei gruppi di queste due labels non sono altro che cloni dei cloni inferiori e di molto, vi assicuro, ai Coffee. W le coste assolate della California, W le cime tempestose degli Abruzzi.
Voto: 9
Link correlati:www.coffeeshower.com