(Setanta 2003)
Se il giovane biondo di Boston era un rappresentante dei cosiddetti Slacker, nella sua lunga militanza con i Lemonheads, ossia una serie di artisti dichiaratamente appartenenti alla MTV generation, con un atteggiamento (spesso ostentato) di menefreghismo ed apatia nei confronti di qualsiasi cosa, dal titolo del nuovo lavoro solista le cose non sembrano cambiate di molto, gli anni sono passati (trentasei abbondanti), ma lo spirito sembra lo stesso, “Baby I’m Bored” (Baby sono annoiato).
Gli ultimi lavori dei Lemonheads erano a tutti gli effetti opera di Dando, circondato come sempre da amici musicisti che di tanto in tanto collaboravano sia in veste compositiva che strumentale. Il nuovo lavoro non si discosta molto dal suono e dalle composizioni della “vecchia” band; l’approccio è a tratti più cantautoriale, ma lo stile rimane inconfondibile.
Gli ospiti illustri non mancano, da Chris Brokaw ai Giant Sand al completo in due tracce.
I brani variano dalle classiche ballate elettro-acustiche tipiche dei Lemonheads a episodi acustici vicini alle ultime produzioni di Dando.
My Idea è classica ma dannatamente riuscita, andamento stanco , melodia coinvolgente e l’inconfondibile voce svogliata del nostro a coronare il tutto, Hard Drive subisce l’influenza inevitabile dei Giant Sand, il sound della band dell’Arizona è inconfondibile, così come indefinibile è il brano, comunque ottimo. The Same Thing You Thought About Is The Same Part I Can Live Without, (a parte la lunghezza del titolo) è uno dei brani più riusciti che si ricollega più direttamente al passato, mentre Shots Is Fired, All My Life e Why You Do this To Yourself, sono i più acustici ma non particolarmente ispirati.
Che dire, “Baby I’m Bored” non aggiunge nulla a ciò che Evan Dando ha già fatto, ma è sicuramente un piacere averlo ritrovato in salute e di nuovo tra noi.
Voto: 7
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