(Chocolate Guns/Fringes 2002)
Due sono i motivi, oltre l’intrigante miscela di suoni sprigionata, che rendono imprescindibile l’acquisto di questa improvvisata formazione: Kriminal Museum. Primo…quella confezione curata nei minimi particolari, cui campeggia un astratto disegno raffigurante due esseri sfuggenti ai normali cliché visivi…irriverenti, a sua volta nascosto in una vellutata sacchetta da conservare con cura dalle insidie del tempo. L’altro è l’etichetta, questa “Chocolate Guns” dove dietro scorgiamo la figura di Adriano Belfi, quel suo mood totaly free, che lo porta a fregarsene delle leggi di mercato, delle major e dell’obsoleto che soffoca la musica oggigiorno; di fatti, nonostante il supporto sia un cdr, il livello qualitativo è più che soddisfacente (alla faccia dei benpensanti). Passando all’essenza sonora azzarderei questo biglietto da visita nelle mani di uno sprovveduto: irruenze Ayleriane incontrano suoni popolari, con particolare attenzione alla solarità mediterranea – il tocco della fisarmonica-, crepuscoli d’elettronica si fondono con il primitivismo della musica nera sciorinando in quella malinconia latente nella musica Klezmer. Tutto questo è facile gustarlo in questo quartetto, cui fa capo il batterista veronese Zeno De Rossi, giovane rampollo del jazz factory con le spalle già colme da molteplici esperienze. Gli altri tre musicisti che appiano in questo Plateau Phase, l’ottimo dosatore Jamie Saft al synth, Ted Reichman alle tastiere e Briggan Krauss al sax alto, provengono entrambi dalla scena newyorkese (entrambi le tracce sono state registrate scorazzando tra il Tonic e la Downtown Music Gallery). Sin dall’apertura di This Happened At Eight O’Clock On A Wednesday Night si presenta una spettacolare prova di cooperazione estemporanea dove si rinnova la lotta fra rumore e silenzio –gli spasmi del sax, le cristalline sfiorate del synth-, casualità e scrittura determinata in partenza, razionalità e inconsapevolezza…sentimento. Rimarrà deluso, sia il nostalgico di rullanti sbarazzini e fiati effervescenti, ma…troverà la porta sbarrata anche l’insaziabile sfegatato alla ricerca, per partito preso dell’ennesimo lavoro provocatoriamente ostico. Auguriamoci che questo entourage artistico capitanato da un italiano non finisca prematuramente nel dimenticatoio dai più.
Voto: 8
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