Zwan ‘Mary Star Of The Sea’


(Reprise / 2003)

Era chiaro che un iper produttivo come Billy Corgan non avrebbe saputo tenersi lontano per troppo tempo dagli studi di registrazione. Dopo la fine degli Smashing Pumpkins, infatti non solo si è tenuto impegnato cimentandosi come autore di colonne sonore e collaboratore dei New Order, ma ha covato l’ultimo progetto che meglio risponde alla sua dimensione ideale, e cioè quella della rock-band. Per cui ecco che parte la nuova formazione, battezzata Zwan (con la “z” giusto per evitare confusioni con i cigni di Michael Gira) e che vede coinvolti i suoi amici. È questa la prima novità importante: dalla sua c’è gente di assoluto livello, a cominciare dal post-rocker per eccellenza David Pajo (Slint, Tortoise, Papa M), ma anche Paz Lenchantin (A Perfect Circle), Matt Sweeney (Chavez) e infine il fedele Jimmy Chamberlin (con i Pumpkins sin dalle origini). Dunque, visto il prosperare dei talenti, si tratta di un super-gruppo a tutti gli effetti, ma non fatevi illusioni: mente centrale e creatrice, manco a dirlo, è ovviamente Corgan. È lui che conduce il gioco, e si sente. Se infatti ci si poteva aspettare, una volta letta la line-up, qualcosa che declinasse verso la sperimentazione, o comunque oltre i confini canonici del rock, occorre subito ricredersi non appena si mette su il cd: Lyric, rock melodico d’alto livello, mette subito in chiaro la direzione presa dal gruppo. Si fa presto quindi a dimenticare il fatto che il talento di Pajo, probabilmente soffocato dall’ego del leader, si veda poco, perché a uno che sa mettere in fila quattordici ispiratissime canzoni, si perdona facilmente qualche peccato. Gli Zwan, quindi suonano esattamente come degli Smashing Pumpkins in stato di grazia, unica differenza forse, una maggiore profusione di assoli di chitarra (del resto ci sono tre chitarristi!) vagamente seventy oriented, e un gusto melodico davvero azzeccato, grazie anche all’apporto vocale della bassista Paz che certo non fa rimpiangere D’Arcy. Fortunatamente non c’è traccia di quella produzione ridondante e degli arrangiamenti artificiosi che avevano caratterizzato le ultime due prove dei Pumpkins, inficiandole. Qui sembra tutto girare a perfezione, dalle cavalcate rock (Jesus, I, Ride A Black Swan) ai momenti più smaccatamente pop (El Sol, Yeah!), passando per momenti acustici magistrali (Of A Broken Heart). Che Billy Corgan sapesse scrivere canzoni lo sapevamo, che tornasse su questi livelli lo speravamo. Grande ritorno!

Voto: 8

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