Motorpsycho + Jaga Jazzist Horns ‘In The Fishtank 10’

(Konkurrent/Wide 2003)

Forse un disco jazz. All’inizio richiama in qualche modo Miles Davis filtrato da Molvær. Le atmosfere che vengono misteriosamente cullate da chitarre quasi post rock (!) accendono il fuoco e tengono il caldo sotto alle trombe e agli altri fiati. L’uso della marimba, di chitarre e di fiati amalgama bene il tutto. Nella seconda Pills, Powders And Passion Plays e nella quarta Theme De Yoyo canzone (funkeggiante e un po’ zappiana) l’uso della voce sembra superfluo. Con l’inserimento del cantato il disco si abbassa un po’ di tono, mentre nelle parti strumentali riprende ritmo e facilità di ascolto.

Ritornano echi (come staccarseli?) dei primi Tortoise. Anche se più rock e meno astratti, insomma la parte dei Motorpsycho si fa sentire nei riff, mentre il sottofondo jazz proviene dagli altri ‘horns’.

Le prime quattro tracce sono brani di struttura classica jazz (aba). L’ultimo brano Tristano colpisce invece per la durata (poco più di venti minuti) e per il trattamento del suono. Si parte con suoni di percussioni e piano che sembrano essere usciti da un live dei Pink Floyd e Tangerine Dream per poi confluire in una sorta di drone accompagnato da suoni di percussioni, chitarra, fiati, in modo kingcrimsoniano. La progressione cresce e si trasforma in una visione psichedelica multicolore.

E’ bello vedere che in pochi giorni (come da note di copertina) si possano creare ancora album coerenti e freschi. Una freschezza prettamente nordica, quindi in un certo modo pulita, fatta di suoni lunghi, di echi, ma anche di calore (il disco è stato registrato in agosto) che ripara dal freddo dell’inverno che verrà. Forse un disco rock.

Voto: 7

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