(Black Candy/Audioglobe 2004)
Umberto Palazzo è uno dei “nomi storici” del cosiddetto “rock italiano” degli anni Novanta: già nei primi Massimo Volume (ed ancora la “polvere di stelle” di quello stile risuona nella odierna Il posto delle cose da non trovare), poi brillante esordiente con “La vita è facile” del 1995 (col nome di Umberto Palazzo e il Santo Niente) e l’appoggio del Consorzio Produttori Indipendenti, infine consacrato dalla partecipazione al progetto “Materiale resistente” – un’operazione, un CD meritevoli di attenta (ri)considerazione – e dalla realizzazione della buona colonna sonora del discusso e discutibile “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” con Stefano Accorsi e Violante Placido, di Enza Negroni, nel 1996. L’uscita di “Sei na ru mo’no wa na ‘i”, nel 1997, potrebbe rappresentare lo zenith ed il nadir del gruppo, che oramai ha assunto la denominazione di Santo Niente: ad una discreta popolarità fanno da contrasto tensioni – chi scrive ricorda un concerto in cui i rapporti tra i membri del quartetto non erano certo improntati al massimo dell’armonia – che sfociano nella dissoluzione della “band” nel 1999.
La crisi del progetto – non certo il solo episodio di tal fatta che vede coinvolti gruppi del CPI – spinge Umberto Palazzo a rimettersi in discussione: torna nel suo Abruzzo e nel 2002 riforma il Santo Niente con Raffaello Zappalorto al basso, Gino Russo alla batteria e Alessio D’Onofrio alla chitarra. In loco non gli manca il calore degli appassionati (sentire l’ultima traccia di questo e.p., la ripescata Pornostar, registrata in un concerto a Loreto Aprutino il 31 agosto 2003) ed uno studio di registrazione (il Gramophone Recording Studio di Pescara), dove il produttore veterano Marco L. Lega ha aiutato Umberto – che alle solite chitarre ora accosta anche suoni campionati e “programming”, oltre alla voce – e nuovi sodali ad assemblare le cinque tracce di questo “Occhiali scuri al mattino e.p.” (quattro inedite e la suddetta traccia live). Proprio la dimensione “locale” ha restituito grinta e coesione al Santo Niente, che pure ha deviato la sua formula sonora verso lidi più “tradizionali” (sentire Fuck You e lo strumentale Mirrorshades) e, dal punto di vista compositivo, non del tutto risolti (ma l’iniziale Occhiali scuri al mattino è in puro “Umberto Palazzo Style”). Bentornati.
Per contatti santoniente@hotmail.com
Voto: 6
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