Gothic ‘Grim’

(Autoproduzione 2004)

Il nome è molto impegnativo. Sarebbe come chiamarsi ‘metal’. Un azzardo? Una provocazione? Di gothic in questo doppio album c’è qualcosa. L’atmosfera, i testi, i rimandi. Però c’è anche molto di electro. Ci sono molti spunti. Molte intersezioni. Ma il rischio è che si vada a finire in una matassa difficile da sbrogliare. Essere eclettici costa. Molto probabilmente il gruppo lo sa, vista l’esperienza (il gruppo è stato fondato nel 1989). Pochi però riescono ad essere coerenti nell’eterogeneità (su un altro livello viene in mente sicuramente Zappa. Per restare nell’ambito gothic mi vengono in mente gli esperimenti dei Gathering sempre in un doppio album abbastanza poco considerato).

Parlando del disco c’è un po’ di tutto dentro. In prevalenza ci sono suoni elettrici. Qualcuno potrebbe tirar fuori l’EBM, il nu-gothic o altre etichette. Qui è veramente difficile descrivere la cosa. Ci sono spunti dance (ovviamente metal). Ci sono basi ritmiche che non hanno molto in comune e vengono accostate in modo abbastanza azzardato. Ogni tanto ci sono degli assoli di tastiera che vanno fuori dal seminato e che non tengono il tempo. Anche se ovviamente voluta, questa imprecisione di fondo può risultare un po’ stancante per l’ascoltatore.

Ciò che disturba è la prolissità del discorso. In certi casi certi refrain sembrano stucchevoli e/o artefatti. In certi altri la varietà premia. Il lavoro è un calderone di suoni metal-gloomy-electro che riassumono un po’ la storia del (?) genere. Sicuramente il secondo cd/atto è migliore del primo. Sembra più coerente, pur restando eterogeneo (in particolare mi è piaciuta la traccia 7: “…poichè…la Morte…è sulle colline…”. Richiama stranamente qualcosa del primo Battiato o del Banco del Mutuo Soccorso!).

Quello che mi è piaciuto sono stati il video e la parte multimediale. Insomma le parti sperimentali del progetto Gothic e l’impegno a far emergere questo lato altro rispetto alla norma. Penso che l’eterogeneità possa essere trasformata in multimedialità, parola di solito abusata, ma che qui ci sta a pennello. Perchè non trasformare il progetto in un live-visual project? Le visioni e le differenze potrebbero convergere in una costruzione più omogenea. Ogni traccia potrebbe essere più ‘definita’ (dal video) e avere un carattere comunque indipendente dalle altre (ultima cosa: se l’album deve avere una distribuzione mondiale spero che vengano apportate migliorie all’artwork, che adesso risulta quasi trash).

per info: info@gothicdimension.com

contatti:

james jason
corso torino 14/14
16129 genova

Voto: 6

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