(Subcasotto 2004)
S’incontrano un giorno in Sicilia, per fortuna, i casi della vita, diciamo pure il destino, Mark Linkous (Sparklehorse), Hayden e Gioele Valenti. Si chiudono in una stanza, presa da quest’ultimo in affitto, e iniziano a provare con una strumentazione ridotta all’osso, chitarra acustica e batteria. Nasce Herself. Da quel giorno non sono più usciti!
In realtà non è andata proprio così: a Palermo era, la stanza c’era, Gioele pure. Mancavano (ma solo fisicamente!) gli altri.
Già musicista come membro dei Rebekah Spleen, Gioele Valenti diventa in seguito anche scrittore, appena edito il suo libro ‘Raven Shaped Mood’ per Edizioni il Filo.
Un’artista a tutto tondo, dunque, che suona e registra completamente da solo questo suo album d’esordio, prima tappa di un percorso creativo passato attraverso Arezzo Wave 2003, che lo ha portato fin qui in breve tempo.
Canzoni pop, canzoni folk, soffertissime alcune, tristissime altre, tutte bellissime, tutte che meritano attenzione.
P.S. Anche se in inglese peccato manchino i testi!
Voto: 7
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Autore: carbeman@virgilio.it