(Häpna/Dense/Fringes 2004)
Mathieu aveva già maneggiato materiali del gruppo Tape nella compilation
tributo ‘Tape/Operette’, ora il musicista tedesco con l’aiuto del sassofonista
amico Magnus Granberg si appropria (con il loro consenso) di materiale
registrato dal vivo in compagnia del trio svedese che sottopone al suo peculiare
processo deformativo.
Trentadue minuti circa di pura magia sonica, impasto brumoso acustico suadente,
minuti che si ha voglia di trasformare in ore.
Leggerissimi filamenti di sax, percussioni appena accennate risuonanti (il primo
amore di Mathieu), il materiale dei Tape, sottilissimi diluizioni elettroniche;
sublimi field recordings. Tanta magia profusa a piene mani.
Esempio perfetto di equilibrismo estremo fra acustico e editing analogico; magico
fluire crepuscolare evocativo.
Lunare esempio di libero pensiero che crea atmosferiche tessiture sonore di ineguagliabile
spessore emotivo senza nessuna ombra di svenevolezza o autocompiacimento.
Una scrittura che vien quasi da definire astrale nella sua impalpabile
ed inesprimibile concretezza.
Se dico che idealmente mi ha ricordato il vibrare emotivo di un Bruce Palmer
voi mi credete?
Come al solito poi è da rimarcare piacevolmente la sfumata e malinconica
bellezza infantile che caratterizza le confezioni della magica Häpna.
Se lo scontro fra acustica ed elettronica fosse sempre a questi livelli il nostro
piccolo mondo (di poveri ascoltatori prima che recensori) sarebbe di una bellezza
paradisiaca.
Frammenti sparsi extrasensoriali di non definita provenienza.
Voto: 8
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