I’m Not A Gun ‘Our Lives On Wednesday’

(City Centre Offices / Baked-Goods / Wide 2004)
E’ sempre piacevole ritrovare l’attivissimo John Tejada con del materiale nuovo di zecca. Perché sappiamo dalla lunga lista delle pubblicazioni su varie labels (dagli esordi sulla “sua” Palette Recordings, agli ultimi lavori su Immigrant e Plug Research) quanto il californiano abbia contribuito all’affermazione del suono elettronico “made in usa”. Adesso siamo anche a conoscenza di come ha trascorso buone parte dei venerdì degli ultimi anni, almeno stando a quanto vuol farci credere sin dal titolo di questo lavoro. Con lui c’è il giapponese Takeshi Nishimoto per riformare la coppia già rodata e dar vita al secondo capitolo del progetto I’m Not A Gun (dopo l’esordio del 2003 sempre su CCO) che già aveva positivamente colpito inserendosi, quasi a sorpresa, in quel calderone sonoro definito post-rock.
Post-rock si diceva, e anche questa volta è il termine più adatto per inquadrare il suono del duo, che riesce a svilupparsi in maniera organica e ben articolata attraverso l’impiego di effetti digitali accanto a strumenti suonati, basso, chitarra e batteria.
L’esordio (Walk Trough Walls) è debitore della scuola di Chicago quanto delle intuizioni folktroniche di Four Tet e per giungere ad un suono più elettronico, con ritmiche spezzate e innesti glitch bisogna attendere la quinta traccia, Words Speak And Choose, in cui risalta l’abilità di trattamento del suono accumulata da Tejada nei suoi precedenti lavori.
Un lungo dipanarsi che fa leva su melodie appena accennate (su tutte l’emozionante fraseggio di chitarra e l’intreccio col piano in Scenes Of Someone Else) per non destare troppa attenzione, lasciandosi ascoltare più volte senza impegnare.
Uno dei migliori esempi dell’avvenuta contaminazione elettronica nella musica (un tempo) rock. E chissà cos’altro saprà regalarci in futuro il buon Tejada…

Voto: 7

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