(Seahorse Recordings/Goodfellas 2004)
Moopo è un cantautore italo-canadese e questo è il suo disco d’esordio, senza troppe pretese, suonato e scritto dal sopra citato, con l’aiuto di Paolo Messere (già nei Blessed Chil Opera), che qui si cimenta polistrumentista versatile e camaleontico.
Un totale di tredici pezzi (forse troppi), molti dei quali appaiono sottotono, ingessati da una greve voce, che non sà adattarsi alle differenti sfumature sonore proposte dal disco; l’epopea alt.country è ripresa più volte nel cd e l’episodio migliore lo si ha in A Conversation (Love Me), una ballata dolcemente ruvida, uscita sembrerebbe, da un quattro tracce casalingo, un pò come ci avevano abituato i Calexico in Spoke.
La sorpresa del disco sta tutta in When You Fade The Light, immaginatevi i Velvet Underground versione acustica trasferiti in Messico e forse siete vicini alla soluzione, ritmi mediterranei e distesi in Up, un flusso di buone vibrazioni che in questa traccia trovano una coordinazione eccezionale; Feedback di chitarre e riverberi emozionanti per la title-track The Only Word Of My Prayer quasi come d’un tratto il sole sparisse e i ghiacci islandesi raffreddassero l’atmosfera.
Senza dubbio troverete buone canzoni ma in un’ottica globale il disco soffre troppo di ‘paragrafi’ non all’altezza.
Voto: 5
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