(Morr Music/Wide 2005)
1. Unsolved memories 7. Feels like
2. Last night 8. Everything shows
3. Sister, welcome 9. Destination vertical
4. I can’t tell 10. Guided by the stripes
5. C.bones 11. My day
6. No matter
Masha Qrella è un nome sconosciuto ai più, ma le gemme son pietre che offrono il loro splendore solo a chi sa cercare. Facendo un po’ di biografia, Masha è una figura di notevole statura musicale, della scena berlinese; è stata co-fondatrice dei Mina e della melanconica band dei Contrita, dove nei primi era impegnata come tastierista e nei secondi come chitarrista/bassista.
Dopo diversi album e tanto successo, ha deciso di intraprendere la carriera solista, e quindi dà alle stampe il primo (fortunato dal punto di vista musicale, ma meno dal punto di vista delle vendite) lavoro solista “Luck” (prodotta dalla casa Monika). Già da quel primo lavoro si è vista la bravura di Masha di miscelare atmosfere folk-cantautoriali con testi interessanti. Ma la pecca di quel disco è stata di certo una produzione superficiale, e non attenta ai dettagli. Il tour di supporto al disco fu di tutto rispetto, la cantautrice si trova ad aprire concerti per headliner del calibro di Sonic Youth, Calexico e Blumfeld.
Con “Unsolved Memories”, la nostra eroina ci da “in pasto” una sequela di brani scritti con l’anima e suonati con passione. Un disco che entra dentro l’ascoltatore dalla prima nota e non va via fin quando non si preme stop al lettore. Un approccio quello della berlinese che mira a creare prodotti di qualità e non prodotti di massa con ritornelli orecchiabili con testi che mettono in rima le parole cuore-amore-dolore.
Interessanti le sperimentazioni di Everything Shows e Destination Vertical, con un sintetizzatore collocato in un contesto low-fi, come se un tuono imperversi nel cuore della notte mentre si sta dormendo. Atmosfere glitch in paesaggi pop senza nessun problema, anzi…
Giusto per citare esempi vicini alla Qrella, si possono citare Rachel Goswell, la Polly Jean Harvey di “Stories From The City, Stories From The Sea”, Polly Paulusma e un po’ a tutta la scuderia Morr (Lali Puna, per citare i più famosi).
Insomma, se amate il low-fi e il minimalismo degli arrangiamenti, questo disco non deve mancare nella vostra collezione. Aspettiamo la prova del live per vedere se le emozioni che nel disco si susseguono, sono riproducibili…aggiungendo (magari) qualche seconda voce.
Voto: 7
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Autore: jeff_grace@tiscali.it