(Hefty Records/Wide 2005)
Nessuno vorrebbe mai utilizzare cliché per descrivere un lavoro musicale eppure stavolta mi sento di voler fare un’eccezione. Alla base dell’opera ultima dei L’altra, ‘Different Days’, c’è una storia d’amore durata sette anni, quella tra Joseph Costa, voce e chitarra, e Linsday Anderson, voce. Una storia cresciuta, maturata e conclusasi prima che il gruppo potesse realizzare il loro album di debutto ‘Music Of Sinking Occasion’.
Un rapporto consolidatosi nel tempo quindi quello tra Costa e Anderson, poeti e musici in grado di superare gli stereotipi della musica contemplativa, un inizio e una fine di un rapporto che sembra aver trovato il senso della sua esistenza in un album come ‘Different Days’. Un dialogo tra i due ex amanti si dipana tra le note di questa opera d’arte, dal preludio onirico di Sleepless Night in cui il tempo sembra scandito da una melodia che ci ipnotizza. La chitarra di Costa ci porta la consapevolezza della fine di un calore umano che si consolida nel timbro di voce della Anderson, calda e velata al contempo come se tutto fosse stato già detto senza bisogno di ritornare sui propri passi. Prosegue in un sussurro ‘Different Days’ come in Better Than Bleeding e in So Surprise, per poi concludersi con Morning Disaster una lirica acustica che ci lascia inermi di fronte a un bruciore del cuore che ci porta ad amare e a non smettere di ascoltare quest’ultimo capolavoro musicale.
Voto: 8
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Autore: serezuit@fastwebnet.it