(Floppy Dischi 2018)
Ciclicamente, in Italia, ci sono progetti che ambiziosamente puntano a rinnovare la canzone italiana applicando gli stilemi, più o meno “vintage”, dell’ “indie pop” internazionale – vorrei solo citare i sublimi Quartieri di “Zeno”, oramai quasi cinque anni fa – con esiti vari: i romagnoli Pulsatilla sono esponenti moderati di questa corrente, mancando di ogni isteria “hipster” a la Cani e seguendo piuttosto la paciosa bonomia di un Cesare Cremonini (Trentuno).
I dieci – forse qualcuno di troppo – brani di “Anemone” mostrano il combo di Riccione (Leonardo Rossi alla voce e alla chitarra elettrica, Luca Fallini alla voce e alla chitarra elettrica, Tommaso Selva al basso e Filippo Righetti alla batteria) padrone della lezione poco studiata, nella penisola, degli Housemartins (Madame, Adieu (Aritmia)): manca giusto la voce da tiratore di freccette e pinte di birra di Paul Heaton, Rossi e Fallini sono più pascoliani consumatori seriali di piadina (Nereide).
Bravi, già (e ottimamente impaginati dall’artwork di Filomena Galvani): la prossima volta magari fa(ra)nno il botto.
Voto: 7
Marco Fiori