(Wallace Records/Audioglobe 2005)
Due artisti, uno Bruno Dorella dai Ronin e poi dai Ovo e ancora dai Wolfango; l’altro Gianbeppe Succi dai Madrigali Magri. Un’attitudine che guida e pervade l’album: il blues delle origini, nascita vita dolore e morte condensati nei dieci pezzi. Carne e sangue, parole e suoni, musica e anima che si intrecciano e si dipanano per tutto il disco. Ridurre i suoni, ridurre la strumentazione per andare alla radice del suono, alla radice della parola. Per tentare scolpendo e percuotendo la forma canzone con lamenti, preghiere, urla soffocate, stridenti dolci parole che accarezzano i nostri nervi acustici scoperti dalle percussioni secche, dure, violentemente penetranti e percuotenti il nostro intimo offeso, indifeso ma aperto ad accogliere le dolenti invocazioni in forma di parole. Sangue e dolore, carne e umori. Un ritorno alla forma canzone primordiale, un ritorno alla forma emozione premeva e pura. Un necessario breviario della canzone italiana contemporanea. Da ascoltare e meditare. Cercatelo e accuditelo.
Voto: 9
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