(Kipple Officina Libraria 2004)
Dovendo spiegare ad un amico il significato di musica industriale, probabilmente non sbaglierei facendogli ascoltare gli ODRZ: otto tracce dal minutaggio medio elevato, costituite da rumori stridenti e metallici, ossessivi e ripetitivi come il moto di un macchinario da industria pesante, in cui non c’è posto nè per la melodia nè per il ritmo, essendo questo retrocesso ad uno stadio primordiale di battito monocromatico; un tour de force acustico che sfianca l’ascoltatore e nega l’uomo a vantaggio della macchina, di cui “ODRZ07” è il verbo.
Curioso notare come questo paesaggio meccanico-futurista venga realizzato esclusivamente tramite chitarre e microfoni, strumenti convenzionali la cui trasformazione, come dicono gli stessi autori, “li rende non identificabili, ma riconducibili a suoni e ritmi tipici di altri strumenti”.
Un’opera che colpisce sin dalla confezione, con il CD intrappolato tra due dischi di carta vetrata fissati con rondelle e bullone, già di per sè un suggerimento sul contenuto pesante forse non proprio indicato per un risveglio tranquillo o per una serata di passione in bella compagnia, ma che nel suo campo costituisce comunque un interessante lavoro d’avanguardia.
www.odrz.org
Voto: 7
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Autore: alealeale82@yahoo.it