(Autoprodotto 2005)
(Premessa: comincio a sospettare che dietro il binomio architetto-compositore/musicista elettronico si nasconda qualche misteriosa ragione antropologica.)
Era il 2003 e con“ La macchina e la percezione della realtà” l’architetto-compositore/musicista elettronico Tiziano Milani aveva intrapreso un percorso musicale sull’essere “Suono” e le sue applicazioni concrete , che oggi porta avanti con “ The nobadic body”, suo logico e necessario seguito.
In termini musicali è l’ennesimo, comunque nuovo, capitolo sul rapporto uomo-macchina, di cui il Corpo diviene, in questo secondo titolo, sia il soggetto che l’oggetto dell’analisi. Un corpo “nomade” perché perde la sua nevralgicità, fisicità, invischiato in mezzo ad applicazioni tecnologiche futuristiche. Milani rilegge per oltre quaranta minuti, in una ed una sola traccia (!), tutti gli appunti lasciati da Edgar Varèse, Pierre Schaeffer e Stockhausen.
Il piacere della ricerca nella ricerca in un universo confinatissimo.
(ingiudicabile).
Contatti: milani.tiziano@libero.it
Voto: 1
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Autore: carbeman@virgilio.it