Schwabinggrad Ballett ‘Schwabinggrad Ballett’


(Staubgold / Wide 2005)

Schwabinggrad Ballett è un collettivo musicale antirazzista tedesco formatosi
nel 2000 durante il No Border Camp.
Agitatori lucidi e determinati si inseriscono in un network molto più
ampio e complesso che gravita intorno al Buttclub di Amburgo.
Organizzano readings, esibizioni pubbliche, letture; concerti.
Praticamente di tutto e di più pur di bucare la cappa di silenzio
vorace di questi strani tempi.
Lotta a tutto campo che coinvolge: Thomas Butteweg, Christine Eder,
Ekkehard Ehlers, Ted Gaier, Bernadette Hengst, Frank John,
Thomas Lörtsch, Heiko Marn, Roberto Ohrt, Peter
Ott
, DJ Patex, Tina Petersen, Knarf Rellöm, Christoph
Schäfer
, Barbara Schulz, Christine Schulz, Christoph
Twickel, Kathrin Wildner, Frank Will.
Bellissima esperienza la loro.
Under Control chiarisce da subito le coordinate fulminandoti il cuore,
intensissima accusa che emana aromi Ex in salsa new wave.
Bolgia di accostamenti stupefacenti, trame industrial e scatti punk, cadenze etniche
e inflessioni cabarettistiche; stordente ed inebriante.
Tom Cora dall’alto benedice e sorride.
Una boccata di aria fresca!
Bocca piena di pensieri e parole, un fiume travolgente di soluzioni incompromissorie.
Trashcan, potentissima detonazione punk informe come non ne sentivamo
da tempo.
Geliebte Viecher In The Night, mutazione spappolata e militante dei Neu!
intensissima.
La strepitosa vertigine stradaiola della dolcissima Moderne Welt,
un’emozione combattiva, un respiro ed un sorriso; una speranza più o meno.
L’importante nell’attimo è esserci.
Non un pezzo meno di ottimo, un flusso costante di energia che brucia, brucia;
brucia.
Etnicismi combattivi alla Ne Zhdali, sportellate in corsa di marca Crass,
deformità orfane a mezza strada fra Art Bears e Can.
Un rigoglioso mazzo di ispide ballate folk che potrebbero esser state benissimo
scritte dai Conflict.
Cover di Phil Ochs suonate dal Pop Group.
Un mazzo di canzoncine sbilenche che ti fanno tornare la voglia di andare in caccia
di teste vuote da ricondurre alla ragione con ogni mezzo disponibile.
Uno dei dischi dell’anno per la sua disarmante innocenza.
Questo è il vero punk; prendere o lasciare.
The Ungovernable Force….

Voto: 8

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