(Ache Records 2005)
Celebrazione in ghingheri sonici, rituale sciamanico con il sorriso tra le labbra che si espande come una bolla, il rigorosamente in vinile ‘Congotronics’ è un fantastico viaggio fermata senza prenotazione nella viscerale e bellissima musica congolese africana word punk rock and roll da due soldi ma spesi bene. La formazione Konono N°1 assembla strumenti degni di un Raimond Scott a braccetto con Harry Partch una assolata giornata d’estate, qualche nome: l’incredibile likembe sorta di sghemba pianola usato da tre componenti per le frequenze alte medie e basse, oltretutto stonata e che costituisce il bordone battente della celebrazione, no ascolto compito, ordinatamente e compassamente celebrale, elettrificata da magneti autocostruiti con fili di rame del telefono e pellicole d’acciaio, piatti della batteria assemblati con pezzi d’auto rottamate come cerchioni e assi; altoparlanti valvolari indatabili ma perfettamente aderenti allo scopo. Una formazione di dodici elementi composta oltretutto da ballerini e dal presidente in pompa magna dell’ensemble. La musica che entra dentro la vostra anima passando per i timpani intrufolandosi nelle vostre vene, nei muscoli, nei nervi e portandovi a spasmodici movimenti che si possono reputare passi di danza, primordiale, vera e incredibilmente divertente. Una comunicazione con gli spiriti che richiama la scena trance dei Savage Republic, la batucada brasiliana per le bordate ritmiche prodotte dalle percussioni, la voglia di muoversi, di “shake you body” in continuazione. Una porta aperta sulla tradizione capace di rinnovarsi ad ogni play del lettore o ad ogni adagiamento della puntina sul sacro vinile (come, lo ribadiamo, in questo caso). Un disco senza tempo. Non perdete quindi tempo e andatevelo a cercare. Poi se ci riuscite andateveli a vedere dal vivo. Buon viaggio.
Voto: 8
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