(U-Cover/Wide 2005)
Musica del silenzio per l’estone Joel Tammik, ultimo arrivato di una nutrita schiera di landscapers nordici. Un album, questo, placido nel suo lento fluire di atmosfere e dove gli ingredienti sono pressoché gli stessi a cui ci hanno abituato produzioni seminali targate Basic Channel e Mille Plateaux. Drones che inscenano paesaggi gelidi e sconfinati, dove sfumature di colori traslucidi si inseguono in loops dilatati e ondeggiano secondo criteri di ridondanza dub. Il risultato è un’ambient ad ampio respiro per un insieme catturante e d’effetto, anche se siamo lontani da quel senso di mistero cosmico che pervade la musica di fuoriclasse quali Vladislav Delay o Biosphere.
Voto: 7
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