(The Social Registry / SC 2006)
I newyorchesi Psychic Ills dopo un EP e un 7” in edizione limitata, approdano alla lunga durata con un album sognante, un rock wave che deve molto alla lezione dei Can, dei Joy Division e alle insuperate chitarre dei Jesus and Mary Chain. Le sonorità rock si sovrappongono a drones che ricordano La Monte Young e i Dirty Projectors.
L’atmosfera è fatta di vocalizzi riverberati e chitarre ricche di suoni pastosi mixati dalle abili mani di Charles Burst (che ha già lavorato con Black Dice, Gang Gang Dance e The Double). Lo spleen wave riesce a comporre un mondo dark, che punta al coinvolgiento totale dell’ascoltatore pur ammiccando in qualche frangente al pop (ad esempio in I Knew My Name il riferimento agli Interpol).
In definitiva un buon esordio; la loro espressività potrebbe essere rivalutata se provassero a staccarsi definitivamente dai modelli. Attendiamo conferma.
Voto: 7
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Autore: taffey6977@gmail.com