(Collectif Effervescence /Risonanza Magnetica 2005)
Atipico progetto solista del chitarrista della formazione francese Chevreuil, l’album uscito per la Collectif Effervescence si propone come un’opera composta nella prima parte di sezioni di parti suonate, con ogni brano assegnato ad uno strumento come il violino e il basso che si presentano nei primi brani dell’album in una forma di ripetizione che richiama un certo minimalismo per poi amalgamarsi uniformemente in varie riprese nelle successive tracce. Sorta di comcept opera post progressive in abito barocco che si avvolge come una spirale di suoni, accompagnata dal bordone della batteria che fornisce la direzione da seguire nell’ascolto, metronomico segnatempo e struttura architettonica che accompagna la ripresentazione e la conclusione, nel proseguire dei brani che si riannodano, si strutturano come blocchi semantico musicali le cui tracce si ripresentano riaffiorando in superficie per riscomparire. La batteria presente ma non invadente accenna e dirige la progressione dello sviluppo dei brani dell’opera, progressione che cresce fino ad un limite di tensione mantenuto ma che non si scioglie nella classica canzone. Isola di sperimentazione che merita almeno un ascolto…ripetuto.
Voto: 7
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