(Megaplomb 2006)
Ne ha fatta di strada Nicola Ratti – Pin Pin Sugar, Ronin e altri ‘intrighi’ in atto con il pianeta musicale indipendente italiano – da quando, proprio su Kathodik, narrammo i primi, timidi approcci con la propria ‘idea solitaria’ di musica, attraverso la recensione di un primo lavoro auto-prodotto.
In questo lasso di tempo è stato concepito un altro 10”, “One Day With My Fishing Umbrella”: delicato intarsio post-folk dove si irrobustiscono ulteriormente i canovacci personali del musicista milanese, multi strumentista e sperimentatore libero, attratto soprattutto da climi miti e intimi.
A quell’epoca, come ora d’altronde, fluivano nei solchi del disco suadenti ballate, o veri e propri acquerelli tratteggiati a colpi di acustica, elettronica gentile e voce sognante, notturna… sfocata.
Arrivati al presente, in “Prontuario per Giovani Foglie” viene ripreso in parte il precedente 10“ con l’aggiunta di nuove composizioni elaborate per l’occasione.
Un tempo, la voce era per Nicola, non certamente l’elemento principale, ma comunque un’importante carta da giocare nell’assemblaggio della propria musica. Ora, non è che sia scomparsa del tutto, ma appare solamente un tantino più isolata rispetto al passato, prendendo le sembianze di una cornice non invadente, proporzionata agli interventi degli altri strumenti.
Interessanti, belli, nonché di un certo valore, appaiono i fugaci contributi esterni avuti in ‘dono’ da Giuseppe Ielasi – con chitarra in Riva ed electronics in Il Silenzio di Annibale – e Jacopo Andreini – con una spruzzata di sax in Nuev.
Per il resto la scrittura di questa storia, come ormai tradizione impara, è opera fisica e mentale del Nicola ‘one-man-band’, della sua singolare impronta felpata, ovattata, a prima vista introversa; alle volte, davvero simile, per personalità e stoffa musicale, al genio di Tim Buckley.
Avvertire questa linea ‘continua’ di amabili armonie è come esser rapiti da un magico dipinto, ove l’intento del ‘pittore’ è quello di far viaggiare la mente del pubblico tra più paesaggi immaginari: da atmosfere nebbiose e grigie, ad ambienti verdi e bucolici, da sfondi desolati e marini, a lunghe distese incolte e inabitate…
Tutto questo con qualche colpo di chitarra e una manciata di effetti elettronici… magicamente e magistralmente interpretati da Nicola Ratti, giovane talent scout che ama sedurre le (nostre) orecchie con pensieri misti allo stesso tempo di avanguardia e tradizione, romanticismo e inquietudine…
… gioia e dolore.
Voto: 8
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