(Autoproduzione 2006)
Giovane formazione jesina alla prima prova autoprodotta (registra Mattia Coletti), i Virginia sono autori di un alternative rock non
eccessivamente innovativo ma denso di sprazzi interessanti, capace di filtrare l’anima noise dei primi Marlene Kuntz in acuminate strutture
ritmiche, a tratti nevrotiche a tratti in overdose di morfina, con la presenza costante di un senso di angoscia implosa (schegge di
Deftones?).
Un chiaro esempio di quanto detto è Manto, sempre sul limite di sfociare in un potente ritornello che alla fine non vede la luce: al suo posto un
groviglio crescente di chitarra e sezione ritmica che quando non te l’aspetti crolla improvvisamente come preso da narcolessia…niente male; non
convince invece Millegrammi, sia per le linee vocali, eccessivamente a disagio sui toni bassi e a tratti simili a quelle del brano precedente, sia
per la parte strumentale che tende a ripetersi riservando ben poche sorprese.
Noima è forse la più immediata del lotto ma non per questo da disprezzare, anzi: tracce di irruenza punk-rock come lo intenderebbero gli
Altro, chitarra costante e scarna di effetti, melodia accattivante, ritmo elevato…non mancano gli intermezzi strumentali e le solite
decelerazioni/accelerazioni…per me, più diretta, più sporca, più punk, due minuti e via, e ci scappava la perla.
Si chiude con Parentesi, in cui la malinconia delle strofe, resa al meglio da sottili e eleganti arpeggi di chitarra, si trasforma in rabbia e
nevrosi nel ritornello: ed è qui che la voce rende al meglio, accompagnata da un’ottima batteria che non ci pensa due volte a complicarsi la vita.
E un finale dub che confonde felicemente le idee.
Quella dei Virginia è una prima prova, e si sente: le idee sono molte e spesso buone, ma è impossibile non notare una certa indecisione nella struttura
dei brani, che spesso oscillano da un elemento all’altro senza fondere il tutto in un insieme veramente coeso ed efficace, ed aggiungono carne al fuoco
quando invece qualche taglio aiuterebbe e non poco.
Come inizio più che sufficiente, di tempo per schiarirsi le idee e dare il meglio ce n’è a stufo.
Voto: 6
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Autore: alealeale82@yahoo.it