Lush Rimbaud ‘Action from the Basement’

(fromSCRATCH/Sweet-Teddy/BloodySound 2007)

Primo pensiero: ascoltare quest’album e non muovere neanche un muscolo è praticamente cosa impossibile. Secondo pensiero: questo è il primo album prodotto (anzi coprodotto) in maniera “seria” dai LR (myspace.com/lushrimbaud) ed è anche il loro lavoro più maturo e “compiuto” (non posso dire migliore data la validità di quasi tutti gli album autoprodotti in precedenza). Precisazione: si diceva coprodotto, ebbene un grazie allo sforzo dei ragazzi di Bloodysound Fucktory ( myspace.com/bloodysound, da ringraziare anche per lo splendido artwork della cover apribile…grande Refo), di quelli dell’aretina fromSCRATCH (www.fromscratch.it) e del collega kathodiko Andrea Bontempo, sempre più attivo con la sua “dolcissima” Sweet-Teddy (www.sweetframe.com). Recensione: Finalmente andiamo al sodo e parliamo di musica, della musica dei Lush Rimbaud che si è evoluta parecchio dai tempi di Katanga. Mi spiego meglio: qui non c’è traccia minima di cavalcate stoner o sfuriatelle noise ma il sound della band si cementifica attorno ad un nucleo costituito da neutroni punk-funk, protoni indie ed elettroni rock impazziti (il mio pusher è un grande professionista – nda). Stupisce l’omogeneità dei pezzi, il loro “spessore” rock sapientemente incrociato con un’attitudine più spensierata e “dancy”, vengono in mente miriadi di influenze e gruppi diversi e questo è sempre buono. Si capisce che i quattro anconetani hanno passato pomeriggi su pomeriggi in cameretta ad ascoltare tutto il meglio dell’indie-rock del Vecchio e Nuovo continente  (ok, ok, qualche nome: Trans Am, Fugazi, El Guapo, At the Drive-in, Death From Above 1979, Valina, Pavement, Liars, Shellac, Marvin, Oneida, Pixies ..e sicuramente ne dimentico parecchi altri) ma è anche evidente come siano riusciti a far confluire tutta questa massa di stimoli per creare un loro proprio marchio di fabbrica, un loro stile particolare, riconoscibile al primo ascolto. Permettetemi una genuflessione di fronte alle linee di basso di Mr.Giaccani (basso pure per gli “sporchi rocchettari” Jesus Franco e, in quest’album, anche nelle non troppo insolite vesti di cantante), una delizia anche per i padiglioni più esigenti: fluide, geniali, fanno ballare, danno emozioni, che cazzo vogliamo di più. Non si offendano gli altri: le due chitarre ovvero David “Cava” Cavalloro e Tommy Pela (front-man, cantante, tastiera) e il batterista Michele Alessandrini, l’anima dei Lush Rimbaud è divisa in quattro e la coesione è una delle migliori caratteristiche di questo gruppo.
Ok passiamo alle canzoni la tripletta iniziale (Action/Basement, Are You Sure that Totally Insured Means Totally Insured? e Brain Fitness) scivola dentro l’orecchie e arriva fino alle gambe per farle muovere…niente soste, niente pensieri..solo rock, ballo, divertimento (e penso che la tastierina di Pela è l’elemento nuovo che trasforma, inagilisce, “ballabilizza” ulteriormente il sound LR). Poi con Oskar (Say Yeah) si vira più verso il rock: che so pare di sentire i Sebadoh jammare con gli Strokes. Vabbè non vorrete che vi descriva tutti i pezzi uno per uno? Vi lascio un pò di mistero, no? Comunque, questo sì ve lo svelo, il congedo è affidato alla strumentale Flashing Elevator in cui ogni singolo strumento sembra non “dialogare” con l’altro, un’ addizione melodica che porta a un risultato convincente, un esercizio di stile per i nostri con un finale caoticamente corroborante. Conclusione: si ascolta, si ri-ascolta, si balla, si gusta fino in fondo e poi se ne pretende un altro a breve.
Are You Ready for the Night Trip?.

Voto: 9

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