Gia Dinh «Ba Pho» ‘Que Huong (Homeland)’

(Felmay 2007)

La Musica vietnamita si compone fondamentalmente di tre anime ognuna con una sua caratteristica definita: la musica delle svariate etnie presenti nel paese eseguita con strumenti antichi e di forma particolare; la musica dell’etnia maggioritaria Kihn, ritenuta quella che incarna il vero spirito di musica popolare; la musica rituale sacra che costituisce una sorta di punto di convergenza dei due generi precedenti nel senso che per i rituali di evocazione degli spiriti femminili si serve sia dell’una che dell’altra. L’album di brani eseguti dal quartetto Gia Dinh «Ba Pho» costituisce una interessantissima disamina dei vari generi, dove canti d’amore si susseguono a brani dedicati alla bellezza del paesaggio, o anche brani dedicati agli eroi della leggenda vietnamita e brani recenti di Trinh Cong Son, che si legge nel libretto allegato viene ritenuto una sorta di Bob Dylan vietnamita, e anche brani popolari scritti dallo stesso Ba Pho, leader della formazione che esegue tutte le musiche del cd, brani che raccontano di feste primaverili. Inoltre le musiche vengono suonate dall’ensemble con strumenti che, si legge nel libretto vanno dall’antichissimo Dan Da, un tipo di xilofono in pietra antico di 3000 anni di cui esistono solo una ventina di esemplari, al Dan Rung xilofono di bambù; dal Giay uno zither a 36 corde, al Bau a una sola corda suonata secondo una tecnica particolare. E anche dal Trong membranofono a più tamburi, al Dan Moi idiofono in metallo; dal Loong No, aerofono in bambù ad ancia; al Huan flauto dritto. La cultura musicale vietnamita si dipana in questo interessante progetto e ci mostra una sfaccettata realtà del mondo sonoro in cui viviamo. Consigliato.

Voto: 8

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