Crevecoeur ‘#1’

(Drella/5Jive Roses 2007)

Il trio francese, attivo dal 2003, giunge alla sua terza fatica discografica dopo aver accompagnato in tour Karate e Sophia; un’ottima pubblicità dunque, che ti permette se non altro di non partire in sordina.
Tra echi pinkfloydiani (soprattutto per quanto riguarda le musiche che agli inglesi furono commissionate da Antonioni), riverberi della lezione berlinese di Lou Reed e di quella ultranazionalista (in termini di atmosfera e mood) del francese Yann Tiersen, le dieci tracce dell’album dei Crevecoeur, interamente strumentali, paiono dieci soundtracks per altrettanti cortometraggi: trombe, violini e giocattolini vari che rumoreggiano dietro a chitarre acustiche, elettriche e ad un drumming essenziale.
Sa di carillons e di Black Heart Procession; un album né al di sopra né tantomeno al di sotto della media e dunque una buona base di partenza per il prossimo lavoro.

Voto: 6

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