(Resonant 2006)
“Feelings For Something Lost” del duo svedese Library Tapes (David Wenngren e Per Jardsell) è il classico disco che il recensore assennato, quello tutto logica e raziocinio (un piccolo Scaruffi, per intenderci) dovrebbe demolire. L’opera è infatti composta da dodici (brevissimi) bozzetti strumentali all’insegna di un minimalismo romantico, in cui le delicate traiettorie definite dalle tremolanti e stentate note di piano si appoggiano su rumori e crepitii elettronici di vario genere. Tutto qui; nessuna variazione o colpo a sorpresa, nessuna esplosione sonora o virtuosismo, solo composizioni notturne ed atmosferiche la cui disarmante semplicità sfiora lo scheletrico.
Eppure, nonostante tutto, il disco non risulta né noioso ne manierato: anzi, brilla di una luce tenue e soffusa, delicata e malinconica, che riesce nell’impresa di far passare in secondo piano una certa staticità e prevedibilità di fondo dell’opera.
Pezzi come But Now Things Were Different, With Birds Unable To Speak, Leaves Abstract In A Village Plunged Into Mourning (con la collaborazione di Cecile Schott dei Colleen), Shut Your Eyes And You’ll Find The Trees Turning Into Flames o Departures (che si avvale della partecipazione di Erik Skodovin dei Deaf Center), mirano dritto al cuore e fanno centro. Trasudano una malinconia ed una nostalgia impalpabili eppure vivissime, in grado di catturare l’ascoltatore e condurlo in un paesaggio notturno e ventoso, cupo e desolato, fatto di “case abbandonate”, luci evanescenti e “ricordi lontani” e dove persino gli uccelli sono “incapaci di parlare”.
“Feelings For Something Lost” è, insomma, il classico disco che o si adora come un piccolo gioiello o non dice proprio nulla. Per il sottoscritto vale la prima. Per voi?
Voto: 8
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