(ANTS-Silenzio Distribuzione 2007)
Satie vs Cage.
Cage vs Satie.
Dal-la (musica per) ambiente di Erik Satie all’innovazione SUPREM(A) di John Cage.
Esce per la ANTS (Silenzio distribuzioni) una ottima ‘compilation(e)’ dove sciorinano all’unisono musiche ‘sfiziose’ e (per niente) capricciose di due compositori che, nella parabola rocambolesca ed avventurosa del ‘900, abbiamo visto con eccitazione e soddisfazione, più di una volta, avvicinati nel pensiero, nell’anima, nell’universo di note scritte-elaborate-pensate con ‘irragionevole razionalità’ e spirito-libero. Legati da un cordone ombelicale che attraverso il (CAMMINO del) tempo è partito dalla piccola (ma tanto grande) insurrezione romantico-anarchica del musicista francese (o meglio inventore di suoni che comunemente ‘etichetteremo’ come ambient, concreta, lieder anticonformisti …) ed è (MAI) terminata negli studi filosofici secchi, zen, cosmopoliti del grande musicista—filologo americano.
Un (Non) “Cabaret” non – scritto e ideato – per volgare intrattenimento ludico, ma per sarcastica-pungente-satirica ironia; scandita dallo scivolare di una musica che, soprattutto nella figura dei due esecutori, dispone a volontà dell’elemento gesto-gestualità: (i) corpi che si muovono e vibrano insieme-parimenti con gli strumenti, improvvisando e non, danzando e rimanendo statici nell’atmosfera silente di un brano… di un lied aspro-dolce / melodico-urticante… di una peregrinazione infinta e magica, quale potrebbe essere l’accoppiata di Vexations (di Satie e in ‘obbligata’ versione parziale, visto che la predisposizione dell’autore vuole che la si esegui per ben ottocentoquaranta volte di seguito) e di In a Landscape (brano per pianoforte solitario, immenso e notturno, di Cage del ’48).
E si… proprio gli esecutori… Sabina Meyer (magica e complessa voce, anarchico gesticolare e suonare oggetti vari, sparsi, pazzi) e Marco Dalpane (esperto pianista, in verve ortodossa e non – ossia, preparata): due, o meglio un duo ‘specializzato’e tanto, ma tanto innamorato della contemporanea, come visione sublime dei sentimenti… dei gesti… di piccole e insignificanti note, rumori che possono – PERSINO – rendere incantevole e suprema una ‘sarabanda’ di (vari) colori (del mondo) come Aria (sempre Cage con una composizione che lascia molto spazio libero all’interprete).
Cabaret Per Nulla, appunto… un disco… una operazione… un montaggio di composizione dal taglio e dall’impatto FOTTUTAMENTE nichilista!!!
Altro che salottini lindi e profumati, teatri ben ricamati, dove note predisposte con freddezza ingannano il pubblico (il MONDO) e passano per superbia avanguardia… magari pure oltranzista e progressista.
Voto: 10
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