(Chief Inspector/5ive Roses 2007)
I Centenaire nascono nel 2006, quando Damien Mingus – già anima del progetto My Jazzy Child, due CD di canzoni “glitch pop” alle spalle con un buon riscontro della critica; qui alla voce solista, al charango, alle percussioni, al metallofono, all’organo, alla melodica – e Stéphane Laporte – titolare della sigla Domotic, anche lui con due titoli sul groppone e tanta passione per l’elettronica; nei CentenaireMy Jazzy Child; qui anche al clarinetto, ai cori, al metallofono, all’organo – con un chitarrista e cantante già legato a certe atmosfere “folk-progressive”, Axel Monnaud (meglio noto con il ‘nom de plume’ Orval Carlos Sibelius). Gli incontri dei quattro, nonostante le origini musicali elettroniche di Mingus e Laporte, avvengono su base rigorosamente “suonata” e in diretta, legata a doppio filo con i primi anni Settanta inglesi (ma anche, forse/sicuramente in modo involontario, con un album del 1980 delle nostrane Le Orme, “Piccola rapsodia dell’ape”: soprattutto per l’utilizzo da parte di Mingus del charango, piccolo strumento cordofono a pizzico, con cinque ordini di corde, tipico della Bolivia, del Perù, dell’Argentina, del Cile: per esempio, nella eccellente Castle): periodo in cui il recupero di forme “folk” antiche si rapportava con l’improvvisazione e con il jazz (Caravan e Van Der Graaf Generator). Ciò non a scapito della forma canzone, qui piuttosto solida e in qualche caso particolarmente brillante (Norway e Heavy For Everyone), con organistiche ossessive reiterazioni minimali sposate all’eccellente lavoro della chitarra di Monnaud/Sibelius (forse lo strumentista più originale, in cui i modelli sopraccitati vengono innervati da una sensibilità “moderna” che ricorda un po’ il nostrano Egle Sommacal). Da rilevare anche gli intrecci delle voci (nella migliore tradizione bucolica) ed in generale i curatissimi arrangiamenti. I brani non sono neanche eccessivamente lunghi (sebbene i cinquanta minuti e ventuno secondi del CD non siano tutti strettamente necessari; ma si è fatto di molto peggio, in questi ambiti).
Di gran pregio la registrazione ed il missaggio di Emiliano Flores e Miguel Constantino: merito anche della produzione esecutiva della Chief Inspector www.chief-inspector.com e www.myspace.com/chiefinspectorrecords
Voto: 7
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