(Whosbrain 2008)
Il rumore non è mai fine a se stesso, ma è sempre frutto di un sintomo di un malessere interiore, che deve in qualche modo essere esplicitato e quindi sfogato. Ok, lo so qui non stiamo facendo una diagnosi, ma una recensione, eppure nei solchi di questo cd, emerge inevitabilmente questo passaggio, questo malessere. D’altronde l’arte ha storicamente una funzione catartica e questo in primo luogo per l’artista e poi per l’utente. Andiamo nello specifico di questo cd e agli Ada-Nuki, duo tarantino, che con il supporto di alcuni amici, tra cui Michele Maglio fondatore della Psychotica e Francois Cambuzat, e con il lavoro dietro la consolle di Fabio Magistrali, pubblicano il loro secondo lavoro per la Whosbrain, etichetta francese. I due musicisti suonano semplicemente una batteria ed il basso, oltre ad alcuni effetti. Il risultato è sorprendere, perchè se alcuni dui garage rock’n’roll ci avevano sorpreso per la loro energia e carica essenziale, virando verso un punk-rock forsennato, gli Ada-Nuki sperimentano tutto quello che possono sperimentare con i loro strumenti. Se il loro approccio è jazz, infatti. il risultato è un noise disorientante e continuamente rimesso in discussione da spezzettamenti, ipnotismi, accelerate scoordinate e rallentamenti ipnotici, per non parlare poi dell’industrial noise o della discesa agli inferi in compagnia di Bruno Dorella e consorte. Un’altra frontiera del noise si è aperta in Italia.
Voto: 8
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