Emanuele Errante ‘Humus’

(Somnia 2008)

Errante pesca dalla tradizione electroprog dei Tangerine Dream più meditativi per arrivare a strade battute da pioneri new age del calibro di Ciro Perrino o di Kitaro. Il viaggio parte quindi dai 70 analogici, si stende poi verso gli 80 del predigitale per concludersi in questo 2008 di sballo e ritorno prepotente dell’ambient.

Perché se electro vuol dire anche paesaggio sonoro, molte volte è il suono che fa il disco. E qui con il digitale si va a ricercare/ricreare l’atmosfera compatta delle macchine di una volta. Il disco di Errante sembra essere costruito su sensazioni aurali che guardano al chill out mescolato sapientemente con la psichedelia. Il tutto compressato in tracce lunghe che vanno a costituire un concept virato sulle spiagge dei Boards of Canada con qualche glitch che ricorda le sonorità Morr (Magic Wood).

La lunghissima alba di Humi sempre in bilico sull’attesa di un’esplosione che non accade, il piano in eco di Radio Hopes, il minimalismo prog di Aquatic e di Ant’s Trail fanno di questo disco un degno compagno per serate autunnali o per tramonti di fine estate. Italo ambient is here to stay.

Voto: 7

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Autore: taffey6977@gmail.com