Doppler ‘Songs To Defy’

(SK Records/5ive Roses 2008)

Non so perché ma non ho mai associato alla Francia la possibilità di essere terra di una musica così. Ho sempre visto nella soffusa leggerezza degli Air il paradigma musicale d’Oltralpe. Come spesso accade, devo rivedere i miei bassi pregiudizi, già minati in passato da quella che consideravo un’eccezione, ovvero gli Ulan Bator, dei quali il trio si dichiara debitore.

I lionesi Doppler sono una forza della natura. Sono un terzetto attivo ormai da dieci anni, con alle spalle svariati Ep e una prova sulla lunga durata datata 2001 (“Si Nihil Aliud”). Ora non posso che pentirmi di non essermi imbattuti in loro molto tempo fa. Il loro è un post-hardcore fatto di batterie granitiche con frequenti cambi di ritmo, muri di chitarre frenetiche ma mai confusionarie, anzi, la cura per il tessuto sonoro che vengono a creare è quasi maniacale, avvicinandoli a tratti al math-rock dei Battles. Ma non è questo il riferimento più adeguato, anche se molte sono le influenze emergenti: il trio cita tra i gruppi più influenti sulla loro musica, oltre ai già citati Ulan Bator, Shellac e Chokebore; tuttavia il risultato finale si avvicina molto di più a un ibrido tra At The Drive-in e Mars Volta, con escursioni in territori noise e post (la conclusiva The Coming Out ne è l’emblema).

Non conoscendo i passati lavori è difficile capire quale sia la direttrice di sviluppo del lavoro dei francesi, l’impressione è che l’ispirazione non manchi. Violenza e calore da vendere; continuate così.

Voto: 7

Link correlati:Doppler Official Site