Father Murphy ‘…And He Told Us To Turn To The Sun’

(Madcap Collective/ Boring Machines 2008)

Tornano le litanie psicotiche del Reverendo Murphy e i suoi fedeli compagni Chiara Lee e Vittorio Demarin. Dopo un disco omonimo e svariati ep e progetti disseminati per lo spazio e il tempo, tutti improntati a una psichedelica a sfondo essenzialmente pop, il trio (o per meglio dire, in questo caso, la trinità) sprofonda verso le eresie occulte degli inferi, dando vita ad un’opera che conserva la follia maledetta di Syd Barrett tingendola di un’aurea da messa nera che in certi momenti si avvicina ai Liars più slow. Una psichedelia che veste i panni dark senza mai appropriarsene del tutto; come se i Jennifer Gentle si riunissero nello scantinato di Marco Fasolo per celebrare qualche oscura cerimonia medievale.

Le tracce sono accomunate da una notevole stratificazione, linee che emergono, si annodano, si fondono per poi sprofondare nelle paludi mobili dell’oscurità. Il canto sembra recitare preghiere da innalzare a spiriti pagani (vedi la recita mortifera di Chiara a cadenzare At That Time I Guess We Misunderstood), circondato da nubi dense di organi giocattolo, percussioni e archi distorti, con frammenti vicini a certa musica concreta di origine teutonica (come l’inizio di I Sob, No More Rage). Il risultato è un’ipnosi sacrale da prolungata esposizione a riti ancestrali, raggiunta grazie a un raffinato processo di addizione e sottrazione di linee melodiche, accordi minimali, rumori, preghiere straziate. Un’evoluzione interessante e di grande originalità, che ne fa uno dei pochi prodotti italiani da esportazione, confermando il Bel Paese, in ambito underground, come terra votata alla psichedelia. Amen.

Voto: 8

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