(Innova 2007)
Il filosofo americano Jon Elster sostiene che il valore proprio del jazz sia costituito dalla sua capacità di raccontare storie attraverso l’innovazione melodica. Personalmente concordo con Elster nel considerare tale capacità come un valore e nel riconoscere al jazz la caratteristica dell’innovazione melodica, riconducibile all’abilità improvvisativa dei solisti. Ciò che non condivido è il ricondurre la qualità narrativa di una musica alla sola variazione melodica. Se è vero infatti che un intreccio narrativo implica il coinvolgimento e l’interazione di più personaggi, e se è vero altresì, come sostiene un altro importante filosofo americano, ovvero Jerrold Levinson, che ad ogni frase melodica o ritmica possiamo immaginativamente far corrispondere personaggi e situazioni diverse, allora una musica può dirsi veramente narrativa se oltre all’innovazione melodica presenta altre caratteristiche, come il contrappunto o il contrasto tematico; caratteristiche più spesso esibite dalla musica scritta rispetto a quella improvvisata. Tali caratteristiche sono tutte presenti nel cd del quartetto guidato dal violista J. K. Hwang, la cui musica si muove a cavallo tra l’improvvisazione e la composizione, tra la spontaneità e il rigore, tra lo schizzo e il disegno compiuto; il che giustifica il giudizio positivo che la critica ha attribuito al gruppo Edge e in particolare al suo leader, giustamente definito come uno ‘storyteller’ di indubbio potere espressivo.
Voto: 8
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